Forza Lamezia!

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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Parliamoci chiaro: voglio che Speranza mi ringrazi per quanto ho fatto a proposito del dissesto comunale. Sono stato il primo ad allarmarmi man mano che la Commissione controlli della Corte dei Conti catanzarese faceva dei rilievi matematici sui conti del nostro Comune e i suoi rapporti col proprio tesoriere, trovando degli scoperti. Da Lamezia rispondevano picche, e questo, ha indispettito i giudici contabili. E però la prova della giustezza dei loro rilievi sta nel fatto che Speranza, all’ultimo momento, ha dovuto provvedere a colmare la falla con una mitragliata di tasse. Nel mentre che i lametini andavano, banche - banche e posta-posta, pagando il diluvio di tasse piovute all’improvviso e se vogliamo anche fuori tempo massimo, avvenivano due fatti, primo che il Tesoriere da sotto si trovava sopra e poi che l’Assessore al bilancio speranziano, in virtù delle entrate previste, proprio in forza della mitragliata di tasse, addirittura presentava un avanzo di cassa (grazie, genio!). Così io potevo pregare la Corte dei Conti a soprassedere, in virtù delle buone intenzioni e nell’interesse generale, come del resto la Carta costituzionale si fa capire: quello che poi avrebbero sostenuto, insieme a memorie e aggiuntive controdeduzioni, i principi  del Foro ingaggiati da Speranza o dal Comune lametino. Io pensavo al bene di Lamezia, non mi importava quello di Speranza, mentre i miei amici di centro e di destra, col marajà in testa, pensavano di farne una carta politica per mettere in difficoltà Speranza.

Con questo risultato: che, oggi che le cose stanno andando nel senso voluto da Speranza, si ritrovano davanti un avversario politico più forte di prima, e, quanto ai nostri onorevoli locali, si devono stringere per fare un posto in tavola all’onorevole Speranza, perché così andrà a finire. Benedetto Iddio, manca proprio al centrodestra uno che sappia pensare! Comunque, adesso tutta la popolazione lametina si deve stringere, ripeto non intorno a Speranza di cui non me ne frega un cavolo, ma intorno alla città per salvarla dal dissesto, magari anche scendendo in piazza. Vogliamo che i nostri figli abbiano qualche posto di lavoro in più e non in meno, come accadrebbe in caso di dissesto del Comune, che trovandosi in situazione fallimentare, eviterebbe di pagare i debiti a tutte quelli imprese che attendono da anni di essere pagati Con ciò, fine di ogni attività lavorativa a Lamezia. Questo in parole povere significa il dissesto per la gente. A me ripeto non mi frega niente di Speranza, mi frega della città. Se poi a Tizio o a Caio importa di più la rovina politica di Speranza, sono affari suoi e non della città, a parte il fatto che proprio per aver fatto del dissetato un argomento di lotta politica, alla fine hanno risuscitato Lazzaro, che per fortuna non può essere una terza volta sindaco. Se lo godranno o il Parlamento o il Consiglio regionale calabrese. Che poi, a Lazzaro, questo non credo dispiaccia.

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