Sindaco, okey!

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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tonino_iacopetta.jpgHo atteso il Consiglio di lunedì tre giugno per sapere che ne sarebbe stato del Piano strutturale comunale e sento che il Piano è stato dato in commissione, naturalmente per aggiornarlo alla luce del Quadro Territoriale approvato da poco in Regione. Vedo che il sindaco di Lamezia, città del cui Piano strutturale stiamo parlando, è deciso ad andare fino in fondo. Ne prendo atto e mi fa piacere. Sta a vedere però quello che accadrà in commissione e al tempo che ci vorrà per venirne fuori, ammesso che se ne venga. Ma io in questi giorni ho assistito ad alcune operazioni, sempre riguardanti il Piano strutturale, davvero curiose.

Dopo l’intervento di Italo Reale, provenienza Partito Democratico, per ricordarci con amore e sollecitudine che il Quadro Regionale riguardante il territorio era stato approvato, e che quindi di esso bisogna tenerne conto, prima che ogni Piano strutturale locale venga approvato, è intervenuto Cosentino, sempre di area Democratica, a suggerire alcuni ritocchi essenziali al Piano che così com’è suo dire, proprio non va e non so se come si dice, a menare il cane per l’aiaò Cosentino tira fuori Ginepri e zona litoranea, dove suggerisce alcuni interventi di gusto futurista. Ma la cosa più curiosa è stato l’intervento del Vicepresidente dell’Ordine degli architetti ovviamente calabrese, dottor Moraca, il quale smonta da capo a piedi tutto il Piano Strutturale, dicendo, da vero altruista, di non comprendere la necessità di approvare un simile Piano prima della scadenza della legislatura. Insomma, visto che il Piano a suo dire proprio non va, perché approvarlo? Ora, da un punto di vista umano e professionale, si comprende l’architetto in questione, perché ognuno vorrebbe lavorare ma da qui a farci intendere che il Piano strutturale lametino è stato concepito da uno sprovveduto ce ne corre parecchio. Io che ho seguito il percorso del Piano sin dall’inizio (benché, come dice Moraca, sprovvisto di Laurea in Architettura e quindi non autorizzato ad interessarmi di queste cose), posso testimoniare l’estrema correttezza di chi il Piano ha concepito, rivolgendosi con la sua èquipe a persona del luogo, professionisti, giornalisti e via dicendo, per ascoltare il loro parere quantomeno sulla storia del territorio e sulle caratteristiche, chiedendo anche Consigli (per esempio a me fu chiesto non di parlare di architettura ma di storia culturale del territorio e delle sue vocazioni.

A riguardo ricordo che mi fu chiesto se ritenevo più opportuno destinare un determinato sito a fini industriali o turistici ed io che optavo per la prima soluzione, fui contestato perché era meglio la destinazione turistica e relativi servizi). Anche l’Amministrazione fu corretta e il sindaco invitò tutta la popolazione lametina a dire pubblicamente la sua, sui problemi del nostro territorio in un giornata “no stop” al Palazzetto dello Sport e in altre numerose occasioni. Alla fine si scopre, scandalizzato, che l’edilizia privata ha un ruolo spropositato. Può anche darsi, ma questo si può dire di qualsiasi Piano urbanistico che lo concepisca un tecnico bolognese o uno di Capizzaglie. A meno che, qualche imprenditore non si sia sentito trascurato, a meno che tecnici ed architetto locali non si siano sentiti trascurati, come se per costruire, come è accaduto a Catanzaro quel magnifico e spettacolare ponte, sia in senso artistico che funzionale, con un ponte che unisce Gagliano al resto della città, il costruttore dovesse essere per forza anche abitante a Pontepiccolo di Catanzaro. Siamo inguaribili provinciali a Lamezia, c’è poco da fare. Vai, sindaco Speranza  e conduci a termine almeno uno dei tre grandi obbiettivi che io ti ho accusato di mancare. Ammesso che te lo lascino fare, ammesso che esista ancora l’amore per l’interesse collettivo e non solo per i propri egoistici interessi.

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