"Aspettiamoci una richiesta di proroga dei commissari a Lamezia"

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Lamezia Terme - "Cerco di farla semplice. Puntualmente le relazioni accompagnatorie ai decreti di scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose si chiudono con una frase di rito, secondo cui a fondamento del decreto dissolutorio ci sarebbe la circostanza che le amministrazioni disciolte “hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell'istituzione locale”. Inoltre la oramai sterminata giurisprudenza sul tema afferma costantemente che il provvedimento non ha natura sanzionatoria ma preventiva perché “posto a tutela della collettività”. Questo è quanto. Cosa accade se questo svilimento e perdita di credibilità continua e anzi si accentua con la successiva gestione commissariale e se dalla gestione prefettizia la collettività non avverte alcuna tutela? Nulla, se non fosse che a perderci la faccia é la credibilità dello Stato. E’ oramai a tutti evidente che questo è lo (S)tato dei fatti a Lamezia. Con una aggravante. La relazione della commissione d’accesso ha dipinto un quadro che allarmante è dir poco della situazione burocratica amministrativa dell’ente. Era logico attendersi una risposta adeguata in termini di risorse umane destinate all’ente in grado di invertire la tendenza quanto ad efficienza, tempestività e professionalità delle figure, non fosse altro che in questo campo i commissari godono di ampie prerogative che la legge gli offre. Nulla di tutto ciò è invece accaduto dopo dodici dei diciotto mesi previsti. C’è da attendersi, naturalmente, una richiesta di proroga della gestione commissariale. E chissà quali mirabolanti realizzazioni troveremo scritte a sostegno di questa proroga. A nostra insaputa, naturalmente, e tutte serviranno a favorire il “recupero di credibilità delle istituzioni”.

Perché come è prassi, nel decreto di richiesta di proroga ci sarà scritto che “ il proseguimento della gestione commissariale consentirà di consolidare l'attività avviata dimostrando come un'amministrazione efficiente ed il rispetto delle regole possano tradursi in benefici per la comunità locale”. C’è da scommetterci! Naturalmente dietro a tutto questo c’è il tema irrisolto di fondo, quello della debolezza della politica locale e regionale, della rappresentanza parlamentare, che al di là del gonfiore dei muscoli facciali, non riesce a trovare una soluzione di fronte ad una situazione catastrofica che non è solo sotto gli occhi di tutti - vedi la città ridotta ad un immondezzaio – ma che sta dentro un sentire comune quotidiano".

Claudio Cavaliere

 

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