Calabria: Protesta ex Lsu-Ata davanti Assessorato Lavoro a Catanzaro

Protesta-lavori-Ex-lsu-ata.jpg

Catanzaro – Si è svolta davanti l’Assessorato regionale al Lavoro a Catanzaro la protesta degli ex LSU ATA della nostra Regione, i lavoratori addetti ai servizi di pulizia delle scuole. “Il motivo della protesta – si legge nella nota dell’USB Federazione Lavoro Privato Calabria - è la preoccupazione per l’imminente fine della proroga dei contratti al 31 marzo, termine ultimo dopo il quale non sarà più garantita loro l’attuale misera retribuzione (800 euro mensili), già abbondantemente al di sotto della soglia di povertà. Ciò accade – continua la nota sindacale - per via dei tagli lineari, praticati sulla Scuola dal Ministero dell’Istruzione e dal conseguente ingresso della Consip nella gestione degli appalti di pulizia”. I lavoratori hanno quindi deciso di protestare davanti l’Assessorato regionale al Lavoro, dove lo scorso 27 febbraio, il rappresentante sindacale di categoria dell’USB Privato Domenico Motta, convocato dall’assessore Salerno, aveva presentato una mozione da discutere al Consiglio Regionale. “Nella mozione – spiegano nella nota – si dimostrava l’antieconomicità degli appalti e la dimostrazione reale della convenienza dell’assunzione diretta di tutto il personale ex LSU-Ata alle dipendenze del Miur. In questa occasione, invece, - continua l’USB – durante l’incontro con la nostra delegazione è stata consegnata ai lavoratori, dal Dottor Biagio Larizza in rappresentanza dell’Assessore Salerno, oggi assente, una nota in cui si esprime l’intenzione dei Ministeri competenti di approntare un piano biennale di riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori. Tale riqualificazione – si legge ancora nella nota sindacale – comporterà la trasformazione dei lavoratori, dopo oltre 20 anni di servizi assimilabili a quelli di collaboratore scolastico, in idraulici, muratori, imbianchini”. “Grande la delusione dei dimostranti – spiegano nella nota – che così hanno avuto la conferma circa la volontà del Governo di continuare sulla strada dell’esternalizzazione, che per i lavoratori si traduce ancora in sfruttamento e precarietà. USB non ci sta – concludono - e programmerà, assieme ai lavoratori, come continuare la lotta”. 

Protesta-ex-Lsu-ata-2.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA