Cani in ospedale a Lamezia, Gianturco: “Animali non hanno colpe, i responsabili sono Asp e Comune”

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Lamezia Terme -  Dopo il video che ha fatto il giro del web che riprende i cani randagi vagare per i piani dell'ospedale Giovanni Paolo II, il consigliere comunale, Mimmo Gianturco, informa che "nella giornata di ieri ci siamo recati presso l’ospedale di Lamezia Terme per verificare la situazione dei due cuccioloni diventati ormai famosi per essere entrati nei reparti della struttura sanitaria. Abbiamo appurato che non vi è stato alcun intervento dell’Asp Veterinaria e quindi nessun accalappiamento. Insieme a Clara e Francesca, due donne incredibili sempre attente alla tematica animalista, ci siamo assicurati che si sono spostati in piena autonomia fuori dal complesso ospedaliero per recarsi nel luogo in cui sono stanziali da diverso tempo".

Inoltre, evidenzia, "abbiamo constatato il motivo della loro presenza in ospedale: la loro persona di riferimento, che abitualmente gli offre da mangiare con il quale hanno un forte legame, ci ha confermato il fatto che nella giornata di domenica si era recato in ospedale e lo avevano seguito ma, uscendo da un accesso differente, non li aveva più incontrati. In pratica i due cani lo stavano semplicemente aspettando e cercando nei reparti. Ora sono di nuovo tutti insieme. Al contrario di quanto continua ad affermare il sindaco e qualche suo consigliere comunale pseudo animalista, ribadisco il fatto che l’accalappiamento non è la soluzione per rimediare ad un disagio momentaneo e l’accesso in canile rappresenterebbe soltanto una condanna verso gli incolpevoli animali. L’amministrazione comunale deve invece immediatamente affrontare il problema con importanti politiche di prevenzione per ridurre il fenomeno del randagismo nel medio lungo termine e, vista la situazione emergenziale in cui versa la nostra città, istituire la figura del cane di quartiere nell’immediato. Infine, per quanto riguarda l’Asp e lo stato in cui versa l’ospedale di Lamezia Terme, tengo a precisare che, ovviamente e per come tutti sanno, il problema non sono di certo i due cagnolini, bensì l’offerta sanitaria e l’intera gestione del sistema sanitario territoriale che deve essere potenziato per il bene della collettività".

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