Chirico (Pd): “Scioglimento Comune, ora serve chiarire quali fenomeni la nostra città deve allontanare”

Deborah-chirico-foto.jpgLamezia Terme – “Interviene nuovamente lo scioglimento del Consiglio Comunale e come si è detto si riapre un vulnus nella vita democratica.   Il lavoro portato avanti dalla Commissione d’Accesso, induce ad una riflessione di carattere sostanziale, attenta, equilibrata, il cui esito non è colpevolizzare, ma certamente ed in primo luogo, decidere di ripartire”. Ad affermarlo è Deborah Chirico, Componente Assemblea Nazionale PD, che commenta il terzo scioglimento del Comune di Lamezia.

“Lo Stato si sostituisce al potere amministrativo degli eletti ed in altre articolazioni lavora per arginare il fenomeno criminale e mafioso. Noi cittadini – continua - ripartiamo dalla professione che svolgiamo quotidianamente, da come cresciamo i nostri figli, da come operiamo nel sociale, da come portiamo avanti la proposta politica nei partiti o nelle associazioni. Lavoriamo per smentire che ci pieghiamo a logiche arroganti, che vogliamo vivere in una città dove il nostro patrimonio ed il nostro contesto storico viene valorizzato, dove l’imprenditoria e l’occupazione trovano la strada per crescere”.

“Deve rinforzarsi la cultura della libertà di manifestazione del pensiero, e dell’impermeabilità ad ogni forma di illegalità. – prosegue la Chirico - Mi tornano in mente le parole del Ministro degli Interni di qualche settimana fa, che della cultura della legalità, ne fa prima di ogni cosa un impegno della persona.  Si riparte da ognuno di noi, coscienti che il condizionamento ambientale dato dalla presenza di organizzazioni criminali sul territorio si riscontra, in moltissimi altri contesti, e si argina. Non può condividersi né in tutta sincerità proprio capirsi, il comportamento di Mascaro contrapposto alla Prefettura e alle Istituzioni”.

“Lamezia è sì in mano ai suoi cittadini, ma sappiamo di non aver subito un abuso. Non ci sentiamo inascoltati, né estromessi dal contraddittorio. A dire il vero non ci sentiamo neanche offesi, se il presupposto di tutto questo è che deve liberarsi dal condizionamento la gestione della cosa pubblica. L’onta negativa suscita una ribellione e richiama al senso di appartenenza la nostra comunità”. 

“Ci saremmo aspettati prudenza e dialogo costruttivo in questa fase, certi che la lettura delle motivazioni e conseguentemente l’esito dell’impugnazione del provvedimento, saranno momenti di ulteriore chiarezza. Resta fermo il rispetto nei riguardi di chi ci ha amministrato, facciamo tutti un percorso, quello che porterà a chiarire quali fenomeni la nostra città deve allontanare”.

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