De Biase (Cac): Oliverio si impegni per difendere la sanità lametina

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Lamezia Terme – Il capogruppo di “Calabria al centro” Salvatore De Biase interviene sulla sanità calabrese e in seguito agli ulteriori ridimensionamenti all’interno del nosocomio lametino, chiedendo ulteriormente  “Possibile – afferma De Biase - che non possano essere cambiate le sorti  di una sanità che in Calabria fa registrare proteste, disagi, emigrazioni, costi per le famiglie, oltre che si assiste a strutture fatiscenti, dove gli ospedali non possono più offrire garanzie; pronto soccorsi invasi da sovraffollamenti quotidiani, dove stentare e sinonimo di sbagliare; dove mancano attrezzature; figure professionali ; aree di assistenza nei momenti di criticità a garanzia di chi sopraggiunge in emergenza?

E’ ammissibile che da sempre bisogna assistere a lotte di rappresentanza e di potere, che oggi si manifestano con maggiore evidenza tra il Governatore Oliverio, sempre più assente, insicuro, isolato, e il Commissario Scura, di contro sempre più protetto dai vertici governativi romani? Siamo in presenza di un scontro costante, tra il Presidente Oliverio, la politica, i sindacati, le organizzazioni di categorie, i sindaci, con il risultato di una sanità negata, basata sui risparmi e non sulle garanzie di cure per i cittadini.

Come interrompere il calvario dei Calabresi che per situazioni di necessità emigrano? Come premiare i tanti eroi, medici e paramedici, che giornalmente garantiscono il possibile, nella rabbia e nel disagio complessivo per una sanità calabrese che arranca e occupa l'ultimo posto nel resto del Paese? Insomma, fateci immaginare un "Nuovo Risorgimento"  È la nostra Calabria che chiama aiuto. In ogni struttura sanitaria si muore; sempre più avvocati davanti i Pronto Soccorso; familiari di pazienti ricoverati, che preoccupati invocano le forze dell'ordine e la Magistratura; dove mancano tutele e garanzie per chiunque; che emergono ovunque e che nessuno più interviene per garantire l'oramai smarrito diritto alla salute pubblica.

In breve pazienti, sempre più pazienti e marginalizzati che devono convivere in una "Calabria sempre più della disgregazione e della Rassegnazione" Basta vedere i reparti e i servizi della Lombardia, il Piemonte, l'Emilia, la Toscana, sempre più riempiti di emigranti per salute, provenienti dal sud, sopratutto della Calabria, per capire costi e sacrifici di questo nostro martoriato territorio. Dunque, per non perdere le ultime speranze, non è più tempo di tacere!!  Il grido deve alzarsi forte e deciso verso le istituzioni preposte. Non siamo figli di una Repubblica minore, Siamo Italiani che hanno combattuto e dato i figli migliori per l'Unita' d'Italia, ma in cambio abbiamo ricevuto in regalo l'abbandono e la marginalità .

In tale contesto si presenta la sanità a Lamezia, inascoltata e vituperata. Bene hanno fatto i consiglieri Giancarlo Nicotera, e Pasquale Di Spena, nell’ultimo consiglio comunale – ricorda ancora in merito De Biase - a portare all’attenzione del Consiglio, la questione importantissima dell’Emodinamica, sostenuta successivamente nell’incontro di Lamezia Unita, col DG; bene fanno i vari comitati a tenere desta l’attenzione di una sanità, che specie a Lamezia stenta e  barcolla e si avvia in modo incerto verso il futuro. In quale tempo il Presidente Oliverio si offrirà ad un dibattito comunale, più volte sollecitato? Quando discuterà nel suo Consiglio Regionale, (con e senza Scura), di sanità e di centralità sanitaria che si caratterizza solo a Lamezia  a garanzia dell’intera Calabria?

Quando valuterà, con una delegazione rappresentativa di incontrare il Ministro Lorenzin, o lo stesso Presidente Gentiloni? O forse anch’egli non può far sentire il peso del suo sbiadito e tecnocrate governo ! Insomma Presidente Oliverio dia sostegno e aiuto per aprire il tanto promesso reparto di Neurologia; mantenga la sopravvivenza sanitaria dignitosa della struttura lametina; evidenzi quanto vantava in Sanità questa città e quanto invece oggi ha perso; si impegni sulla problematica Centro protesi INAIL, che doveva e dovrà essere collegato alla struttura sanitaria lametina per un maggior respiro regionale, con l'assegnazione dei previsti 4O posti letto, di cui non si ha notizia, ne tantomeno dell'apertura della preposta struttura. Ragione per cui, con responsabilità, dica quando verrà a Lamezia per mostrare il suo impegno sulla Calabria e sopratutto per questa città. 

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