Decollatura: Il Comune incontra il prefetto Reppucci. Priorità CSM

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Di Ivan Gigliotti

Decollatura, 10 luglio - Un telegramma mandato al Prefetto di Catanzaro e l’incontro è pronto. L’esigenza di un confronto da parte del sindaco Cardamone nasce da una situazione di emergenza avvenuta alcuni giorni fa nel CSM di Decollatura a seguito dell’assenza di psichiatri presso la struttura stessa, obbligati alla mobilità dall’Asl. Il Centro sito in Piazza G. Perri ospita circa 20 ragazzi, opera sotto la guida del Dott. Lucchino e promuove da sempre la cultura dell’accoglienza attraverso attività formative, culturali e sociali, favorisce l’inclusione e lotta per rimuovere tutte le forme di pregiudizio esistenti nei confronti delle patologie psichiatriche e delle persone che soffrono di disturbi psicopatologici. Le situazioni di crisi non sono nuove per la struttura, difatti già nel 2006 rischiò la chiusura per scelte aziendali. Ma i parenti degli ospiti diversamente abili e molti volontari si riunirono in associazione per dare voce a chi meno fortunato non riusciva a manifestare il proprio dissenso. Nacque così l'associazione "New Day", e il CSM si salvò.

All’incontro di sabato, presso la sala consiliare del comune di Decollatura, erano presenti tutte le associazioni della comunità decollaturese, l’Arma dei Carabinieri locale, i rappresentanti religiosi, i dipendenti comunali e i sindaci del comprensorio. Il sindaco Cardamone ha introdotto l’argomento sottolineando l’importanza delle nostre comunità montane di non restare isolate dichiarando:“ se continuano a chiudere e trasferire tutto verso le città ne va della qualità della vita dei cittadini, che nel caso specifico non riescono ad avere garantito il diritto alla salute”.

Le istituzioni e servizi che ne derivano, nei territori come i nostri, fungono anche da presidio per garantire sicurezza e un senso maggiore di civiltà. Pensiero questo che si lega all’intervento del prefetto Antonio Reppucci, nel punto in cui parla di spirito di responsabilità, lotta alla rassegnazione e partecipazione attiva del cittadino alla vita della comunità. “la sanità è tema importantissimo e come tale avrebbe bisogno di una maggiore e precisa informazione. Le risorse diminuiscono e i tagli sono indispensabili. Servirebbe, però,da parte della politica una maggiore visione di insieme che guardi alle specificità di alcuni territori montani che hanno bisogno di determinati servizi essenziali”, queste le parole del prefetto. Difatti nella realtà calabrese non sono isolati i casi di ospedali o cliniche di città del tutto inutili, ma aperti per garantire posti a determinati primari.

Dopo l’incontro, il prefetto ha visitato la Cooperativa “L’Arco”, operante nella frazione di Adami, che permetterà ai ragazzi del CSM di adoperarsi in piccoli lavori agricoli. Attività fortemente voluta dall’ex Commissario Sebastiano Cento, nonché viceprefetto. Infine, il prefetto ha fatto l’ultima tappa presso il CSM in piazza Perri per un pranzo preparato dai genitori dei pazienti in cura nella struttura. Il prefetto è stato accolto dallo psichiatra Lucchino che ha tenuto  a precisare il ruolo fondamentale che svolge il Centro per i ragazzi e per le famiglie dei ragazzi che vivono ormai il CSM come una seconda famiglia. In questa giornata il prefetto ha potuto toccare con le proprie mani una realtà tutt’altro che in crisi, e ha conosciuto persone  che non possono essere tagliate dalla società, solo perché manca una progettazione seria della sanità regionale.

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