Dg Asp Cz Mancuso: “Interessi economici forti gravitano intorno al centro trasfusionale”

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Lamezia Terme – I Consigli comunali, i comunicati stampa, i dibattiti pubblici e le polemiche: ad animare queste giornate estive è stato il tema della sanità lametina e tutte le problematiche ad essa correlate che hanno riempito, in questi ultimi giorni, le pagine della stampa locale. Dopo aver declinato gli inviti, il direttore generale dell’Asp, Gerardo Mancuso, ha convocato una conferenza stampa per “far vedere nei fatti e con i numeri ciò che è stato portato avanti”, come ha spiegato lui stesso prendendo la parola. In una sala che ospitava, oltre agli addetti ai lavori, anche numerosi consiglieri comunali, semplici cittadini e i rappresentanti delle associazioni che da tempo si battono per un miglioramento qualitativo della sanità a Lamezia e nel comprensorio lametino, il dg era accompagnato al tavolo dal presidente del consiglio regionale, Francesco Talarico, dal consigliere regionale Mario Magno e dai capigruppo Forza Italia e Udc in consiglio comunale, Chirumbolo e Chirillo. Non sono mancati i toni concitati e polemici, soprattutto perché, all’inizio, c’è stata una certa reticenza ed opposizione da parte dei rappresentanti istituzionali a rispondere alle domande di chi sedeva dall’altra parte del tavolo in qualità di cittadino.

“Il vero problema è che come Regione siamo sottoposti ad un piano di rientro e sotto commissariamento fino alla fine di dicembre 2015. (la ratifica della nomina dovrebbe arrivare subito dopo ferragosto, ndr) – ha spiegato Mancuso – L’obiettivo primario, in quest’ottica, è il rientro del debito e il controllo della spesa”. Una situazione economica complessa, secondo il Dg, che ha comportato “tagli alla spesa, zero assunzioni e l’impossibilità di erogazione e miglioramenti di servizi ma che ha consentito un pareggio di bilancio, con un attivo di un milione 845 mila euro senza fiscalità”. Per rispondere alle polemiche di queste settimane, il direttore generale fa riferimento agli investimenti su Lamezia, che ammonterebbero a 14.700.000 euro (tra Fondi Por e fondi aziendali), mentre altri 7 milioni e 700 mila euro saranno finanziati per il completamento dei lavori. Una struttura, quella dell’ospedale lametino, che, durante un’ispezione ministeriale sarebbe stata valutata positivamente, e per la quale il dg ha ribadito la “funzionalità strategica”.

Per quanto riguarda la polemica sul centro trasfusionale, Mancuso ha parlato di “interessi economici forti che gravitano intorno al presidio”. Il dirigente aziendale ha annunciato di aver presentato denuncia in Procura per una serie di fatture gonfiate da parte di istituti privati e con i quali il dg ha bloccato la convenzione. Mentre un passo in avanti ci sarebbe per la conclusione del centro protesi, riabilitazione, e ricerca Inail che sarebbe in dirittura d’arrivo e che dovrebbe portare un incremento di 40 posti letto e 105 unità di personale fra riabilitazione e funzione protesica e ricerca. Un altro punto caldo della polemica era stata la questione posti letto: Mancuso si è basato sulla rideterminazione che per Lamezia ammonterebbe a 232 (da definire) e altri 40 dal centro Inail per un totale di 272.

I due rappresentanti lametini nel consiglio regionale hanno fatto riferimento alla polemica parlando di “scontro politico in fase di campagna elettorale”: per Magno il problema principale è il piano di rientro, “bisogna andare oltre la polemica e lo scontro politico – ha aggiunto – ma è necessario n confronto ed unità di intenti”. Un nuovo passo in avanti sarebbe, per il presidente del consiglio regionale, la nomina del commissario per portare avanti un percorso di miglioramento, anche se non mancano, secondo Talarico, gli aspetti positivi.

 

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