Emergenza rifiuti: Piemonte dice no a quelli provenienti dalla Calabria

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Torino - “Il Piemonte non accoglierà i rifiuti della Calabria”. Ad annunciarlo l'assessore regionale all'Ambiente, Roberto Ravello. “Non accettiamo - aggiunge - di essere considerati la discarica d'Italia e di pagare i ritardi delle altre realtà. Un conto sarebbe l'aiuto in caso di emergenza, ma se l'emergenza è patologica vanno prima risolte le cause”. La regione Calabria, infatti, ha richiesto a tutte le regioni la disponibilità a ricevere nei propri impianti i rifiuti prodotti in Calabria, per un periodo di almeno 3-4 mesi e per i quantitativi "massimi accettabili". "I nostri impianti sono stati realizzati per gestire una tipologia di rifiuto caratterizzata da un'alta percentuale di raccolta differenziata; nel caso della Calabria, si tratta di rifiuto tal quale, pertanto non compatibile con il nostro sistema", spiega l'assessore Ravello. Secondo il Rapporto rifiuti urbani 2013 di Ispra, che considera i dati dell'anno 2012, la Calabria ha una percentuale di raccolta differenziata del 13,8%, mentre il Piemonte è al 53,3%. "I dati - prosegue Ravello - descrivono situazioni profondamente diverse. Quindi, confermiamo la posizione che abbiamo assunto in passato sui rifiuti di Napoli e del Lazio. Il Piemonte, quarta regione in Italia per percentuale di raccolta differenziata dopo Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, ha ottenuto questo risultato grazie ad anni di investimenti, impegni degli enti locali e sacrifici dei cittadini e non accettiamo - conclude Ravello - di essere considerati la discarica d'Italia e pagare i ritardi di altre realtà”.

Presidente Cota: “Non siamo discarica, altri facciano come noi”

Stessa linea anche per il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che sull'ipotesi di arrivo di rifiuti dalla nostra regione, ribadisce la posizione negativa della regione di cui è Governatore. “Non siamo disponibili - spiega - a ricevere rifiuti da altri territori: non siamo una discarica”. "Facciano anche altri - aggiunge Cota - quello che i piemontesi hanno fatto in questi anni con impegno e sacrificio, portando la nostra regione a significativi livelli di raccolta differenziata. L'obiettivo di tutti i territori deve essere l'autosufficienza e non certo lo 'scarica barile' del trasporto di rifiuti a centinaia di chilometri da dove questi vengono prodotti".

Legambiente: “Superficiale il no di Cota alla Calabria”

Secondo Legambiente, il "no" ai rifiuti della Calabria espresso dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, "testimonia un approccio superficiale e non di merito alla questione". Lo sostengono i presidenti di Legambiente Piemonte e Calabria, Fabio Dovana e Francesco falcone, che hanno diffuso a Torino una dichiarazione congiunta. "In questi giorni - affermano - la Calabria sta vivendo una emergenza ambientale e sanitaria con più di 40 mila tonnellate di rifiuti per le strade. Alcune amministrazioni, per le gravi condizioni igieniche, hanno deciso di sospendere i mercati rionali. E' evidente che le responsabilità di questa situazione sono da ricercare in una politica incapace di gestire nel modo corretto i rifiuti e nel fallimento totale dei commissariamenti che in Calabria sono partiti nel 1997. Ma questo non esclude che altre regioni, con una dotazione impiantista in grado di pretrattare il rifiuto prima dello smaltimento, si dimostrino solidali, al fine di limitare l'emergenza in corso". I presidenti di Legambiente Piemonte e Calabria invitano il presidente della Regione Piemonte "a non farne una questione localistica e da campagna elettorale".

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