Francesco De Biase (Udc): “Una città abbandonata, gli effetti anticipati del dissesto?”

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Lamezia Terme - “Continuiamo ad esprimere seria preoccupazione per le condizioni in cui versa la nostra città, costretta oramai a vivere condizionata da un bilancio ingessato -  lamenta il consigliere dell’Udc Francesco de Biase -  senza una capacità di spesa, senza la benché minima possibilità  di investimenti programmati, il tutto frutto dell'operato  sinistro messo in campo da chi è oramai al governo della terza città della Calabria da un ventennio. Le oramai note vicende che hanno portato al dissesto dei conti comunali sono chiare a tutti, ma  a  quanti ancora cercano di mascherare colpe ed incapacità amministrative, ci pensa la Corte dei Conti a dare il rendiconto politico-amministrativo certificando come fallimentare, la gestione della cosa pubblica. Dopo un piano di rientro ritenuto privo di requisiti per essere valutato credibile da parte della magistratura contabile, perché in pratica ricalcava gli stessi errori, che hanno portato i conti pubblici al disastro, ci saremmo aspettati un'ammissione di responsabilità in primis dal Sig Sindaco e dai suoi fidi collaboratori, senza dimenticare però in questo percorso, di attribuire i dovuti meriti (ammesso che ve ne fossero) alle dirigenze comunali dimissionarie. Non ci siamo mai rassegnati a denunciare che l'approvazione tardiva di tutti gli strumenti contabili, siano di previsione che di rendiconto, dal 2006 ad oggi, oltre a produrre una mancata spesa  programmata, determinava anche una difficile verifica sullo stato dei conti e, soprattutto sull'operatività degli uffici con a capo le dirigenze, in quanto non dotare degli strumenti operativi quali il PEG o il piano delle OO.PP. in tempo, per gli uffici preposti, significava non dare obbiettivi programmatici da raggiungere e, non investire con opere pubbliche per la crescita della città”.

“Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ritardi cronici nella cantierabilità e nella consegna dei lavori. Quartieri al buio, condotte idriche che fanno acqua da tutte le parti, manutenzione del verde ridotta al minimo, strade colabrodo che causano il danneggiamento di auto, con la conseguenza che il Comune spesso e volentieri si trova costretto a soccombere in giudizio a risarcire danni, con debiti fuori bilancio che nella complessità degli stessi passano da poco più di 215 mila € del 2007 a gli oltre 3 milioni e 500 mila € del 2013. Ma la nostra più grande preoccupazione, nasce dall'amara constatazione che oramai da maggio del 2013, in questa città non si parli più di politiche di sviluppo, di investimenti, di occupazione, di commercio, politiche mirate a garantire una risorsa anche per l'economia industriale, artigianale, turistica ecc. ecc., ma solo di bilanci approvati a garanzia degli amministratori, per rispondere alle intimazioni prefettizie o della corte dei conti e non come strumenti di spesa sociale programmata. Allora, dopo un ventennio di governo a firma Lo Moro prima e Speranza oggi, il lascito che questa politica avrà dato a questa città sarà di un Comune condizionato da un bilancio in dissesto, di cittadini tartassati con le aliquote sulle imposte comunali al massimo che non risparmiano nemmeno la prima casa, di una capacità di indebitamento oramai azzerata, insomma prendendo in prestito il giudizio formulato della magistratura contabile nelle varie delibere, politiche che denotano l'incompetenza e l'inadeguatezza, con cui è stata governata la città in questi ultimi anni."

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