Lamezia, assessore Astorino non si dimette: “Su di me dal partito dichiarazioni false e infamanti”

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Lamezia Terme - "Dicono a me che non ho svolto bene il mio ruolo di assessore ma in realtà sono loro che non mi hanno comunicato un programma di partito né fatto conoscere il reale numero degli iscritti. Mi facessero sapere in cosa non sono stata adeguata, perché in realtà ho fatto il massimo e sono loro a non essersi interessati del mio operato”.

L'assessore Graziella Astorino non si dimette e convoca una conferenza stampa in una caffetteria di Lamezia per esprimere la sua posizione dopo i battibecchi con il suo partito di riferimento e gli articoli usciti sui giornali. Non è decisa a mollare e sarà dunque il Sindaco a dover prendere ora la difficile decisione. La cosa era nell’aria ormai da tempo. I rapporti tra lei e il partito di Mario Tassone guidato da Massimo Sdanganelli, erano arrivati ad un punto di rottura, tanto da essere stata sfiduciata. Al Sindaco, i consiglieri comunali Nicotera e Di Spena hanno già presentato una rosa di nomi tra i quali scegliere, colui o colei che dovrebbe sostituire l’assessore con le deleghe alla pubblica istruzione, cultura, politiche giovanili, pari opportunità, sport e spettacolo.

L’Astorino era stata scelta nell’agosto 2016 per volere dei consiglieri, poi passati al Cdu dopo il forte scontro con i vertici dello scudo crociato a causa dei tesseramenti definiti da loro “illegittimi”. Quello che non avrebbe convinto loro e il resto del partito sull’Astorino, sarebbe la poca incisività amministrativa dell’assessore nello svolgere il suo ruolo. Ma di tutto questo, l’Astorino in conferenza stampa fa sapere di non averne ricevuto comunicazione ufficiale, se non averlo saputo solo dopo una lettera indirizzata da loro al primo cittadino o a mezzo stampa. "Il loro, da codardi e menzogneri, è stato solo un monologo. In una riunione svolta ad agosto, avevo già mostrato il mio dissenso alla loro presa di pozione". 

La Astorino parla di una “rottura unilaterale” che sarebbe dunque arrivata dai membri senza che lei ancora ne abbia capito le reali motivazioni. “Ho chiesto più volte loro un programma politico dettagliato e una linea da seguire, ma poi mi sono ritrovata da sola a gestire le mie deleghe e adesso sento il dovere di garantire la mia dignità personale dinnanzi ad un partito che dovrà ora darne spiegazioni ai cittadini e che su di me ha fatto dichiarazioni false e infamanti”. L’assessore rimarca quanto sinora portato avanti con il suo ruolo all’interno della Giunta comunale, come quello per la difesa dello sportello antiviolenza, l’arrivo della fibra all’interno degli istituti scolastici dove da domani inizieranno le attività e la convenzione per i tesserini elettronici nelle mense.

“Non sarei qui a parlare se non avessi contribuito alle iniziative dell’amministrazione – precisa ancora – e anche nei confronti del partito mi sono sempre presentata alle loro riunioni e agli iscritti hanno negato la possibilità di un confronto. Ora spetta al Sindaco, con il quale ho avuto sempre un ottimo rapporto, prendere una decisione che non riguarda lui ma il partito”. Le polemiche erano già partite a raffica da quando l’assessore, presente all’ultima seduta di Giunta sulle osservazioni del Psc, si era astenuta ma aveva ad ogni modo garantito il numero legale per permetterne l’approvazione. Su questo aspetto l’Astorino chiarisce: “Ho chiesto di sapere tramite email la posizione del partito sul Psc e ho ricevuto in merito una telefonata dal presidente Sdanganelli con la quale mi comunicava di votare per l’astensione, cosa che ho fatto. Non so però se hanno visionato gli allegati come ci è stato permesso a noi di fare in Giunta”.

Adesso per il Sindaco si aggiunge così un’altra grana a quelle che sono già da tempo problemi politici non di poco conto: i rapporti per nulla idilliaci con l’assessore Gullo e i consiglieri del “Patto”, la posizione del vicesindaco Massimo Tavella che sembra ormai essere più fuori che dentro l’esecutivo, e l’assessore all’urbanistica da nominare dopo l’abbandono della Scavelli, soprattutto per quando il Psc approderà in aula di consiglio. 

Alessandra Renda

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