Lamezia Terme – Dopo le segnalazioni sulle problematiche delle palazzine Aterp “Ciampa di Cavallo” fatte dai consiglieri Udc Giancarlo Nicotera e Pasqule Di Spena, interviene l’Aterp Calabria. “I rilievi posti dai consiglieri comunali Udc di Lamezia Terme – precisano in una nota - meritano una doverosa ed immediata risposta nel momento in cui, occorre dirlo, i rapporti tra l’ Amministrazione comunale di Lamezia Terme e l’ Aterp della Calabria, da non confondere con l’ex Azienda provinciale ormai disciolta, sono improntati a collaborazione piena a tal punto che presto questa prima e già positiva interlocuzione troverà approdi in forme stabili e permanenti proprio al fine di superare quelle criticità che sono state evidenziate ma che non spiegano, da sole, la condizione ulteriore di “ciampa di cavallo” a cominciare da una condizione che riguarda, e non sono pochissimi, occupanti senza titolo che detengono alloggi senza averne diritto alcuno.
Su questo terreno, quello cioè della intransigente e rigorosa battaglia contro gli abusivi, la nuova Azienda regionale intende, preliminarmente, muoversi per dividere, difendendoli, i legittimi diritti di chi ne ha titolo da quanti, per anni tollerati, ed ad ogni livello, hanno detenuto e condotto alloggi di proprietà pubblica senza alcun diritto.
Anche a Lamezia Terme proseguono ancora - il primo passaggio della nuova Azienda regionale riguarderà proprio la messa in sicurezza del patrimonio pubblico da illegittime conduzioni che, di fatto, per lungo tempo, hanno anche, ma non solo, impedito finanche la possibilità di interventi manutentivi sugli insediamenti di edilizia residenziale pubblica e non è un caso, lo ribadiamo, che l’interlocuzione positiva con una Città interessata ad una antica e non completamente appagata esigenza della domanda abitativa pubblica deve trovare sbocchi positivi e costruttivi all’insegna di una nuova stagione dell’edilizia residenziale pubblica in Calabria ed anche a Lamezia Terme dove è più che mai necessario il prezioso contributo degli Amministratori locali che restano ,per noi – concludono - riferimenti territoriali ineludibili per garantire diritti a quanti attendono risposte dalle Istituzioni”.
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