Lamezia, Barbanti e Bausone: “In cda Multiservizi nessuna donna, porteremo caso in Parlamento”

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Catanzaro - "Grazie alla legge Golfo-Mosca sulla parità di genere negli organi di amministrazione e di controllo delle società, anche di quelle a capitale pubblico, l'Italia in 5 anni è diventata una dei primi paesi al mondo per quanto riguarda la presenza di donne nei cda e nei collegi sindacali. Non a Lamezia Terme dove, invece, Il 12 luglio scorso l'Associazione donne giuriste d'Italia di Catanzaro contestava al sindaco Mascaro la violazione della legge Golfo-Mosca perché nel cda e nel collegio sindacale di Lamezia Multiservizi spa vi erano (e vi sono tutt'ora) solamente componenti di genere maschile". È quanto affermano in una nota congiunta il deputato del Pd, Sebastiano Barbanti e la vicepresidente di Adgi Catanzaro, Alessia Bausone.

"Lo stesso giorno della denuncia - proseguono Barbanti e Bausone - si dimetteva il presidente del cda Giuseppe Costanzo e il primo agosto, forse sperando che l'opposizione andasse in vacanza, il sindaco Mascaro ha designato Gianfranco Luzzo che, se nominato, andrà ad aggiungersi a Scaramuzzino e a Putame che continuerebbero così a rappresentare un organo societario ad integrale presenza maschile. Con la designazione di Luzzo, il sindaco Mascaro ha dimostrato di non rispettare né la legge (che in un Comune dove è presente la commissione d'accesso antimafia non è una bella vetrina), né le donne, pertanto, si è ritenuto di portare il caso in Parlamento con una interpellanza diretta al Presidente Gentiloni al fine di far azzerare organi societari dalla composizione gravemente illegittima".

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