Lamezia, Carito (Pd): "Sulla prostituzione a Sant'Eufemia deputati lametini silenti"

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Lamezia Terme - Il fenomeno della prostituzione e dello sfruttamento delle donne nel lametino e, in particolare nella zona di Sant'Eufemia, “rappresenta uno scenario al quale i cittadini, i turisti e i pendolari, loro malgrado, assistono quotidianamente e nelle ore più disparate”. Sulla questione interviene in una nota Francesco Carito, esponente Pd di Lamezia che evidenzia “la magistratura opera con intensa attività contro la tratta, lo sfruttamento, il favoreggiamento e l'induzione alla prostituzione. Giusto pochi giorni fa, sono stati tratti in arresto, su ordine del GIP del Tribunale Lamezia Terme, due uomini rei di essere gli autisti di alcune donne che si prostituivano nella nostra città. Ma, molte sono state le inchieste dei Giudici in questi ultimi anni, dalla nota operazione “On the road” nel 2016 all'inchiesta “Locomotiva” dello scorso dicembre, che toccò proprio la zona di Sant'Eufemia che fino a poco tempo fa era considerata zona di pregio, ma che, ormai, e non rischio smentita, è identificata come punto di ritrovo della prostituzione e quindi dei relativi ‘clienti’”.

“Anche l'amministrazione Mascaro – prosegue - era intervenuta emanando nel 2016 una apposita ordinanza (la 220 del  23 novembre) che prevedeva multe sia per chi esercitasse la prostituzione su strada, sia per i “clienti”; ordinanza rilanciata dalla terna commissariale ad aprile, facendo anche seguito all'appello dello scorso anno dell'allora Presidente della commissione comunale pari opportunità Carolina Caruso che chiedeva venisse applicato il Decreto Minniti, a tutela dell'ordine pubblico cittadino.

La sicurezza del territorio e il “decoro urbano”, per contenere l'allarme sociale facilmente riscontrabile parlando con i cittadini, ha carattere di priorità tant’è che il comandante della polizia locale Salvatore Zucco ha da tempo intensificato i controlli  “antiprostituzione”, nonostante una carenza di organico nota a tutti e lamentata più volte dallo stesso. Ma, altrettanto fondamentale deve essere la tutela e il sostegno alle donne-vittime, spesso straniere (provenienti dalla Nigeria, dal Senegal e dalla Bulgaria) con l'attivazione e il finanziamento di appositi progetti, previsti sulla carta dalle ordinanze”.

“Esempi eccellenti – conclude Carito - di come anche l'associazionismo lametino si sia mosso sono facilmente riscontrabili, come nel caso dell'associazione Comunità Progetto Sud di Don Giacomo Panizza che in partnership con altre realtà del territorio tra cui la Caritas Diocesana ha lanciato da tempo il programma B.U.S. (Buone Uscite dallo Sfruttamento) per favorire percorsi di emancipazione e di integrazione sociale, anche con la previsione di tirocini e borse lavoro ed una rete sanitaria “del dono” per coinvolgere professionisti di area medica, indispensabili per il “recupero” della persona. E in quest'ottica dove ognuno fa la sua parte a favore del decoro, della sicurezza urbana, ma anche (e soprattutto) delle donne sfruttate la politica non può restare alla finestra. Per questo non può che destare stupore l'assenza di un intervento parlamentare, una interrogazione o una mozione sulla prostituzione in città e, soprattutto a Sant'Eufemia, dei due deputati lametini D'Ippolito e Furgiuele che, essendo espressione di questo territorio, dovrebbero far eco a bisogni e criticità”.

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