Lamezia, CasaPound: "Nostra protesta non c'entra con incendio a portone sede Pd"

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota del coordinatore regionale di CasaPound Italia, Mimmo Gianturco, in riposta al comunicato del Partito democratico di Lamezia dopo il tentativo di incendio al portone della sede del partito, verificatosi nella notte del 9 agosto. 

“Apprendiamo con sorpresa che il Partito Democratico lametino, accosta la nostra semplice protesta al 'tentativo di incendio' alla sede ‘Primerano’, gesto da cui prendiamo fortemente le distanze. La nostra azione di protesta è consistita semplicemente nel posizionare dei sacchi neri, ripieni di carta a simboleggiare i soldi che le cooperative amiche del PD guadagnano con il business dell’accoglienza degli immigrati”.

“Sorprende il fatto che i militanti del PD siano riusciti a fotografare i sacchi ancora integri posti li già da ore, (foto inviata da loro stessi alle testate giornalistiche), e successivamente al loro passaggio, i sacchi abbiano misteriosamente preso fuoco. A questo punto non ci sorprenderebbe se dalle indagini emergessero responsabilità insospettabili. In ogni caso, la nostra condotta politica parla chiaro, simili gesti non ci appartengono. Il presunto tentativo di incendio è peraltro molto utile per non affrontare il nodo politico evidenziato dalla nostra protesta, messa in atto davanti alle sedi del Partito Democratico di Catanzaro, Cosenza e Lamezia, e sotto il comune di Girifalco e Reggio Calabria. Con questa nostra azione abbiamo voluto contestare la politica immigrazionista portata avanti dal governo nazionale e regionale. La Calabria è costantemente soggetta a sbarchi di migliaia di immigrati clandestini che stanno letteralmente portando al collasso l'intera regione ma, nonostante ciò, il Governatore Oliverio, in combutta con il Premier Matteo Renzi, sembra non voler mettere un freno alla scellerata politica dell'immigrazione incontrollata. L'obiettivo del Pd è sempre più chiaro, vogliono favorire le cooperative e le associazioni dei loro amici per farli guadagnare con il business dell'accoglienza per poi battere cassa alle prossime tornate elettorali”.

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