Lamezia, Cavaliere: "Cari commissari, così non va!"

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Lamezia Terme - "Le scuole di pensiero sono sinteticamente due. La prima è quella che pensa che noi cittadini non siamo mai colpevoli di nulla essendo il governo della cosa pubblica basato su una delega che viene concessa con un atto, il voto, che dura pochi secondi. La seconda, al contrario, è quella che ritiene che noi cittadini siano sempre colpevoli, proprio perché abbiamo scelto di votare quelli e non altri, coloro che ne approfittano per inquinare il voto, che si dimostrano incapaci o solo imbelli". Ancora di più quando le cose si ripetono perché dimostriamo di non saperci assumere la responsabilità non potendo, in questo caso, attribuirci nemmeno la scusante dell’inganno". E' quanto afferma in una nota Claudio Cavaliere, rivolgendosi ai commissari prefettizi insediatisi in Comune a seguito dello scioglimento del consiglio comunale. 

Poi c’è il commissariamento - prosegue - che avviene quando lo Stato certifica l’incapacità di autogovernarci e si attribuisce il diritto di guidare il cambiamento, di riportare le cose sulla retta via. Commissariamento significa essere spossessati delle nostre capacità di autodeterminazione. E ciò può avvenire per motivi vari alle quali lo Stato si impegna a dare una risposta positiva e anche celere, mettendo in campo la propria autorevolezza e i propri mezzi.

In sostanza noi cittadini siamo chiamati, rinunciando alla rappresentanza, a sottometterci alla maestà della legge perché ci garantisce il cambiamento in cui persino l’etica fa capolino come prevenzione per il buon governo. Necessità comune dunque, non esercizio di eroismo morale.

Dal decreto di scioglimento emerge, tra le altre cose, un ente locale in cui il senso del servizio pubblico, la competenza professionale è fortemente messa in discussione. Un Comune in cui “solo incidentalmente” qualcuno ricorda che è in scadenza il servizio di pulizia dello stesso stabile municipale è qualcosa che sfiora il grottesco. Come può offrire servizi ai cittadini una struttura che si dimentica di se stessa?

Oltre trecento dipendenti con soli tre dirigenti, quando ne sono previsti in organico sette, può essere un dato che in parte giustifica il disorientamento burocratico e anche il sovraccarico di lavoro in capo ad un manipolo di persone. Poi ci sono le scelte politiche da non dimenticare. Come ad esempio chi nel passato ha voluto lo smembramento del settore appalti e contratti che era unanimemente considerato uno dei migliori e più efficienti della regione.

Di certo - specifica ancora Cavaliere - la relazione ha molto puntato sull’inefficienza organizzativa e burocratica, sull’incompetenza, che viene esplicitamente considerata “un vero e proprio sistema” e sono tanti gli esempi di gestione di atti di cui si paventa un rilievo penale. E’ stata descritta una situazione drammatica del nostro Comune, di quella struttura tecnico-amministrativa. Si abbia allora il coraggio di essere conseguenti sul piano delle azioni, della velocità, nella qualità e quantità di coloro che sono chiamati a supportare l’azione dei commissari e a restituire fiducia alla macchina organizzativa del Comune e ai cittadini.

Ora se qualcuno pensa di poter risolvere il carico e i problemi della struttura burocratica del Comune con un funzionario uno, nemmeno un dirigente, con ruolo sovraordinato - che significa che l’intera struttura burocratica è sotto vigilanza e non ha più gli autonomi poteri di gestione del Tuel - con la garanzia della presenza di due giorni a settimana, significa, scomodando Flaiano, che la situazione è grave ma non è seria.

Ricordo a me stesso che questa città ha già pagato i danni di una precedente terna commissariale che alla fine consegnò alla amministrazione entrante un Comune fuori dal patto di stabilità tanto che il Governo dovette varare una norma ad hoc. Poi gli avvenimenti ci hanno insegnato che fuori dal patto potevamo andarci benissimo da soli senza supporto dei commissari. Ma questa è un’altra storia! Sono passati meno di due mesi dallo scioglimento e questo può sembrare una  attenuante. Ma proprio per il modo in cui è stata descritta la situazione - conclude - la risposta dovrebbe muoversi con più incisività soprattutto nel settore in cui è possibile immediatamente agire, quello burocratico, senza ritardi e incertezze". 

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