Lamezia, Cimino: “Psc è uno dei fallimenti dell’Amministrazione Speranza”

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota dell’ingegnere Giovanni Cimino in merito al Psc. L’ingegnere scrive che in qualità di “tecnico ed ex assessore all'ambiente di Lamezia, dopo aver letto la nota di una parte del PD in difesa del PSC adottato a Lamezia Terme e contro le osservazioni (quasi una bocciatura)  della Provincia di Catanzaro e della Regione Calabria, ho ritenuto doveroso rispondere  per ribadire quanto ho sempre sostenuto in dibattiti con gli amministratori di turno e in seno al PD lametino”.  

“Nei giorni scorsi ho letto una nota di una parte del PD a difesa del PSC (Piano Strutturale Comunale), - scrive Cimino - adottato dalla seconda Amministrazione Speranza pochi giorni prima dell’elezioni amministrative 2015. Per semplice memoria storica il PSC è stato adottato con 12 voti favorevoli (di cui 3 del PD su 8), 3 contrari e con ben 16 consiglieri assenti. Tra i voti favorevoli è compreso quello del Sindaco e quello del Presidente del Consiglio, che, per il ruolo che ricopre, non ha mai espresso il suo voto. Il PD, o parte di esso, continua, forse per sudditanza psicologica, a difendere le due amministrazioni “Speranza”. Eppure non si accorge, meglio non vuole accettare, - continua - che l’elettorato lametino lo ha bocciato , dal momento in cui ha ottenuto soltanto due consiglieri. Ha bocciato quella logica politica , di andreottiana memoria , “ meglio tirare a campare, che tirare le cuoia!”. “Ovviamente l’elettorato lametino bocciando il PD, ha bocciato i suoi personaggi rappresentativi nell’Istituzioni. L’Amministrazione Speranza ha seguito logiche esclusivamente elettorali (senza tra l’altro riuscirci!) - prosegue - e non il bene della Città e lo sviluppo del territorio. Le scelte (poche!) effettuate sono state sbagliate, per nulla volte all’interesse dei lametini e spesso suggerite da personaggi, che della politica ne hanno fatto una fonte di interessi personali”. 

“Sempre per ricordare che il nostro difficile presente - prosegue - è sempre figlio di un inadeguato passato, è giusto citare alcuni errori ed orrori dell’Amministrazione Speranza (targata anche PD):
- l’ubicazione del nuovo “Palazzetto dello Sport” (porta a dividere e non ad unire i tre Centri abitati) e la sua costruzione, che difficilmente sarà completata per insufficienti finanziamenti e di cui sarà costosissima la manutenzione e gestione (il materiale previsto per la copertura è stato solamente utilizzato a Pechino e Monaco di Baviera ... e adesso a Lamezia);
- la mancata realizzazione del centro commerciale in contrada Rotoli e di un “Centro Sportivo e di benessere”privato in contrada Stretto (di cui non è stata fatta mai parola);
- la mancata realizzazione del “Palazzo della Cultura”, della strada di collegamento Piscina- via S.Miceli (con fondi già disponibili);
- la incomprensibile trasformazione della Lamezia Multiservizi in Società “in house”, mediante l’acquisto delle azioni di Sviluppo Italia (utilizzando finanziamenti destinati ad opere pubbliche di grande interesse ambientale e senza che nel tempo venisse attuato il “Controllo analogo”, imposto da leggi nazionali);
- il costo dell’igiene pubblica e gestione dei rifiuti solidi urbani spaventosamente aumentato per incapacità politica e per non aver avuto il coraggio di effettuare su tutto il territorio comunale la raccolta differenziata “porta a porta” (oggi si paga anche una multa alla Regione per non aver raggiunto la percentuale prefissata: sul piano tecnico-economico è nascosta), integrata di tutti i servizi di supporto (oggi affidati ad imprese esterne);
- l’ADOZIONE del “ sedicente” PSC”. 

“Ritornando all’adozione del PSC: - aggiunge - essa ha fatto piacere anche alla minoranza, che l’ha condiviso e accettato. Il Sindaco e il Presidente del Consiglio, pur avendo sentito e ricevuto più volte affermazioni di grandi difformità del PSC con gli strumenti sovra comunali (PAI, PTCP di Catanzaro, QTR, legge urbanistica regionale – la N°19/2002 e s.m.i.-) l’hanno portato ugualmente in Consiglio per l’adozione. Anche i consiglieri comunali del PD sono rimasti indifferenti ( poi se ne sono “lavati le mani” assentandosi – ben 5 su 8- al momento dell’adozione) alle “modeste parole” dei pochi esperti in materia urbanistica, presenti all’interno dello stesso PD, che invitavano alla NON ADOZIONE: sia per opportunità politica (imminente la data delle Amministrative), sia per le difformità normative, che presentava e presenta i. Difformità che non sono sfuggite ai tecnici degli Uffici competenti di Provincia e Regione. Enti a guida l Centro- Sinistra”. 

“Si ritiene, pertanto, - prosegue - fuori luogo la “filippica” (tra l’altro non sempre chiara e comprensibile) a sostegno del PSC adottato e contro le osservazioni (“bocciature”) da parte della Provincia di Catanzaro e della Regione Calabria”. 

“Ritengo che, finalmente, invece, bisogna avere il coraggio (e il PD dovrebbe iniziare a dimostrarlo) di riconoscere gli errori commessi in 10 anni di amministrazione Speranza, di chiudere col passato, di ritornare in mezzo ai cittadini a fare politica,di raccogliere le istanze dei lametini, di chiedere un PSC rispettoso di tutti gli strumenti sovra comunali, di riscrivere un REU (Regolamento Edilizio Urbano) semplice e chiaro, senza possibilità di future soggettive interpretazioni, di pensare Lamezia da vera e grande Città, tracciando linee di sviluppo per ogni realtà lametina, secondo vocazioni, possibilità e capacità intrinseche e favorendo la presenza dell’uomo sul territorio anche per proteggere l’ambiente ed eliminando tutti quei vincoli, presenti nelle tavole del PSC, ma inesistenti (o di dimensioni molto limitate) presso gli Uffici che ne curano il rispetto (vedere vincolo idrogeologico e forestale, rischio idrico e frane del PAI, faglia sismica attiva nelle dimensioni e ubicazione…)”. 

“Lamezia vuole essere Città. - conclude - Ma di Città per ora ha solo un Decreto che ne ha autorizzato il nome. In realtà non ha neppure un PSC degno di valorizzare e potenziare il territorio.

Mi chiedo solo , se un giorno, spero non molto lontano, avremo un PSC redatto e disegnato da “mani esperte” (tecnici esperti in urbanistica e pianificazione) e da veri conoscitori del territorio, senza l’inspiegabile bisogno di cercarle altrove. E’ vero: “nemo propheta in patria”! Lo stesso prof. Crocioni ne sa qualcosa: neppure Lui, quale esperto in materia, è stato consultato nella redazione del PSC di Bologna”. 

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