Lamezia: Circolo Pd “Primerano” per la parità di genere alle elezioni

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Lamezia Terme – La strada della democrazia può dirsi compiuta solo se rispetta la rappresentanza di genere. È una delle conclusioni dell’incontro voluto dal “Circolo Primerano” del Pd di Lamezia Terme e coordinato da Maria Antonietta De Fazio.

“Lungo ed articolato – fanno sapere dal Circolo - l’intervento della senatrice Doris Lo Moro, relatrice in aula a palazzo Madama sulla parità di genere nella legge elettorale per le elezioni europee, che ha detto di quanto può essere complessa la ricerca delle giuste regole di democrazia se e quando gli equilibri politici diventano instabili. Nella sala di Palazzo Nicotera, raccontando della genesi della “norma transitoria” per le prossime elezioni europee e della bocciatura delle norme per la parità di genere nell'Italicum, ha espresso timori per il rischio reale che corre la democrazia quando la ricerca delle regole è subordinata alla tenuta di posizioni acquisite e radicate nelle logiche partitiche. Il rispetto della parità di genere trova sempre facili consensi trasversali fino a quando resta discussione sulla opportunità della ricerca di norme che la possano determinare. Molto difficile se non impossibile è la definizione e la successiva approvazioni di tali norme”.

Dalla Primerano definiscono “Appassionate e coinvolgenti le parole dell’avvocato Tonia Stumpo, membro della Conferenza Nazionale Donne PD, che ha inteso esprimere le contradizioni esistenti nell’attuale Consiglio Regionale Calabrese dove sono presenti due sole donne a fronte di 48 uomini eletti. Una situazione questa che non appare rispettosa del principio di parità tra donne e uomini presente anche nello Statuto della Regione Calabria. Ad oggi risultano all’esame della Commissione Regionale Affari Istituzionali ben tre progetti di legge per il riequilibrio nella rappresentanza di genere nelle elezioni. Una di queste è stata promossa, tra le altre, dalla stessa Stumpo, e poi sottoscritta e proposta in Consiglio Regionale dai rappresentanti del Partito Democratico.  Le parole delle relatrici sono state tanto efficaci da tenere desta l’attenzione della sala per oltre due ore. L’obiettivo appare lontano ma la volontà e la determinazione delle donne che in questo momento lottano per il riconoscimento della piena partecipazione alla vita politica è tanto forte da spingerle a sostenere e sollecitare in modo pressante norme per una democrazia paritaria concreta. Di certo la “norma transitoria” per le elezioni europee approvata in Senato non rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo, ma è stato il compromesso necessario per avere norme certe a partire dalle elezioni europee del 2019. Il riconoscimento della presenza paritaria nelle liste, l'alternanza nel ruolo di capolista e la preferenza di genere sono regole che potranno favorire senza imporre la presenza di donne elette in numero sempre maggiore.

Così come la presentazione della Proposta di Legge Regionale 441/9 per il riequilibrio nella rappresentanza di genere e la relativa modifica alla LR 1/05 è solo il primo passo utile per il raggiungimento dello stesso obiettivo in Calabria. Solo se questo Consiglio Regionale saprà cogliere l’occasione si potrà sperare di fare un passo avanti nella direzione della democrazia paritaria rispettando i dettami dell’Europa e dell’Italia. Proprio in questi giorni il Consiglio Regionale è impegnato nella modifica dello Statuto per la riduzione a 30 consiglieri eleggibili e per la composizione della Giunta regionale come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale. Una modifica questa che non può prescindere dal recepire anche tutte quelle indicazioni di rispetto dei principi di parità di genere che vengono dal PD e da tutte le altre forze politiche. Il mancato accoglimento di questa richiesta, limitando la modifica dello Statuto alla sola istanza della Corte Costituzionale, presupporrebbe la volontà politica di non voler garantire la parità di rappresentanza di genere all’interno del Consiglio Regionale”.

“Proprio su questo punto le donne del PD, sostenute – fanno sapere anche dal “Circolo Primerano” di Lamezia - ntendono lottare chiedendo al Consiglio Regionale della Calabria di approvare la nuova legge elettorale rispettando l’articolo 3 della Legge 215/12 ‘promuovendo la parità tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure che permettano di incentivare l'accesso del genere sottorappresentato alle cariche elettive’. Per tale ragione già lunedì 14 Aprile 2014 nella riunione prevista dei Capigruppo regionale, ad avviso di tutti i partecipanti all’incontro pubblico, del “Circolo Primerano” e della donne del PD, dovrà discutere della riforma della legge elettorale nel rispetto della citata legge 215/2012, poiché una eventuale approvazione, senza il rispetto del precetto legislativo nazionale relativo al riequilibrio di genere, renderebbe impugnabile la stessa legge elettorale regionale e vano ogni risultato elettorale. Il messaggio che parte dalle donne del PD incontratesi a Lamezia Terme è quello contenuto nelle parole dette in senato da Doris Lo Moro e ora ripetute come monito: ‘Quando si tratta di legiferare per i diritti delle donne c'è sempre motivo per rinviare, per dire che il problema è un altro. Oggi però è il momento della sintesi e non ci si può sottrarre ai propri doveri’”.

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