Lamezia: Circolo Pd “Primerano" replica a Grandinetti su discussione Psc

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Lamezia Terme – Pubblichiamo la nota del “Circolo Primerano” del Partito Democratico di Lamezia Terme in merito alle dichiarazioni da parte del consigliere comunale Francesco Grandinetti (Terzo polo) su discussione Psc.

Il direttivo del “Circolo Primerano” del Partito Democratico non ha mai inteso utilizzare le pagine degli organi di stampa per scontri polemici con alcuni soggetti, partiti o gruppi. Per il rispetto che si deve al mezzo della carta stampata riteniamo che gli organi di informazione sono un luogo di produzione di idee e di informazione ai vari livelli, pertanto anche veicolo di cultura e formazione della comunità dei cittadini. Nostro malgrado, e ce ne scusiamo con i lettori, ci corre l'obbligo di fare chiarezza e puntualizzare la posizione del nostro partito oltre che uno dei principi sanciti nella nostra costituzione, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico, lo sviluppo della cultura. Da questi principi generali, a cascata ne deriva la necessità ed il dovere etico oltre che politico di salvaguardare il territorio nella sua generalità, sia quello agricolo, sia quello urbano da derive speculative che, ben lontane da esigenze di utilità pubblica, tendono a far diventare tutto il suolo come bene da sfruttare a fini di lucro di pochi, a scapito del bene collettivo e delle generazioni future che è il fine appropriato del suolo il cui fine in natura è la produzione agricola, la fruizione ambientale, la salvaguardia dei livelli di salubrità dell'aria e dello spazio che tutti insieme finiscono per diventare salute pubblica.

A partire da questi principi basilari, approfondendo le indicazioni e raccomandazioni della parte più illuminata della cultura urbanistica, ed in ossequio a quanto prescritto dalla normativa regionale in materia abbiamo nei giorni scorsi, ma ormai da anni, espresso l'ennesima posizione politico-culturale sul piano urbanistico in itinere (PSC). Tutto il PD lametino lo aveva fatto già in una specifica sessione della propria Conferenza Programmatica (11/12/2011 Sala Consiliare dell’ex Comune di Sambiase – 12 ore di ascolto, discussione e proposte) e non è questa una nuova discussione del “Circolo Primerano”. Soprattutto, preoccupati per la stravagante e bulimica idea di pianificazione urbanistica, che sottende alle varie magagne contenute nel PSC e nelle sue norme, il cui principio fondante soprattutto con l'approvazione del maxiemendamento si configura come uno sfrenato ed irrazionale consumo di suolo, che è da ritenersi irrazionale, ingiustificato, fuori da ogni logica pianificatoria e da cui pare che lo stesso progettista del piano abbia preso le distanza.

Sarebbe mortale per il territorio e l’economia lametina, se per attaccare un’altra medaglia nel medagliere delle cose fatte, l’amministrazione approvasse un piano siffatto, perché Lamezia non ha bisogno di un piano qualunque purché ci sia, ma del piano giusto per il suo territorio. Bisogna, con onestà intellettuale, con sforzo di comprensione dei reali problemi e vocazione del territorio, con spirito di giustizia ed equità sociale, costruire un progetto urbano e territoriale, realisticamente attuale ed attuabile. È giunto il tempo che ognuno faccia la sua parte, si responsabilizzi, studi adeguatamente per essere consapevole delle scelte da operare, perché da un piano urbanistico sbagliato, deriveranno conseguenze negative irreversibili, di cui pagheranno dazio le generazioni future. Occorre quindi fermarsi e riflettere: per uscire dall’arbitrarietà e scongiurare il pericolo di far passare per pubblica utilità l’interesse del singolo occorre ripartire dalle regole. Le regole, nella fattispecie sono: a) la Legge Urbanistica Regionale N° 19 del 2002, b) il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (Q.T.R. P.).

Pertanto Il “Circolo Primerano” nel rigettare le espressioni colorite usate dal consigliere Grandinetti, sostiene la sua tesi in riferimento alla legge regionale e i Q.T.R.P. ed in particolare: legge urbanistica regionale  n° 19 / 2002.  norme per la tutela, governo ed uso del territorio -  Fin dal titolo VI è espresso il primo principio, (che è anche un ammonimento, perché strettamente connesso alla parola “legge”), a cui i piani urbanistici si devono attenere: la tutela del territorio. All’articolo 3, “Principi generali della Pianificazione Territoriale Urbanistica”, comma 1, vi è la sintesi dell’impostazione culturale da tenere nell’elaborazione di un piano urbanistico: le scelte devono essere operate “sulla base del principio generale della sostenibilità ambientale” e supportati da studi e approfondimenti delle “previsioni dell’andamento demografico e migratorio, nonché delle dinamiche della trasformazione economico-sociale”; al comma 2 dello stesso articolo, vi è la summa di tutte le raccomandazioni e principi:” prevedere l’utilizzazione di nuovo territorio SOLO quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti  insediativi esistenti, ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione”. All’articolo 20, comma 1, si sottolinea ancora una volta la necessità di perseguire” le strategie per il governo dell’intero  territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici della Regione e con gli strumenti di pianificazione” di livello superiore con specifico riferimento al Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (QTRP).

Quadro territoriale regionale paesagistico – q.t.r.p. - Questo strumento urbanistico di livello superiore, a cui ,come raccomanda la legge 19/2002, tutti i piani devono attenersi, riprendendo e sottolineando i principi della legge, ne specifica i contenuti e ne dettaglia le azioni di tutela e di indirizzo ai fini del coordinamento, della programmazione e della pianificazione degli enti locali. Premesso che tutto il corpo dell’articolato di questo fondamentale strumento, mira alla tutela del paesaggio e dei sistemi territoriali, visti come bene primario, identitario e suscettibili di generare economie, gli articoli di fondamentale interesse ai fini della definizione del PSC, finalizzati a sgombrare qualunque dubbio sull’uso di aree urbanizzabili nel piano, sono l’art.19 e 20. Il comma 1 dell’art. 19, recita testualmente: “La Regione Calabria, con il Q.T.R.P. lancia un grande piano di rigenerazione delle realtà urbane calabresi al fine di tendere al consumo zero di ulteriore suolo per nuovi interventi” e al comma 3 stabilisce gli obiettivi della sostenibilità, di cui il primo è il risparmio di territorio. L’art. 20, denominato “Ambiti urbanizzabili, mitigazione consumo suolo”, sottolinea e specifica che il ricorso all’uso di queste aree  può avvenire solo “in via straordinaria”. Ora è semplice capire che dall'esame di alcuni stralci della normativa, a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti, si evince la volontà del legislatore: non consumare ulteriore suolo agricolo e riqualificare e rigenerare l’esistente. Tutto il resto sono liberi pensieri e opinioni personali che nulla hanno a che fare con il dettato normativo. Certo chiunque ha il diritto di sostenere che ormai tutto il territorio lametino è urbanizzato e quindi non c’è consumo di suolo, ovvero ignorare che nell’area definita urbanizzata nel P.S.C. sono inclusi molti degli uliveti più belli e antichi, alcuni dei nostri simboli identitari, ma è dovere del “Circolo Primerano” difendere quella idea di città e di gestione della struttura urbana sostenibile e partecipata che fino ad ora non è stata riferimento per il P.S.C.. Essendo il nostro uno STATO DI DIRITTO, tutti a cominciare dai consiglieri comunali, i cittadini, gli enti pubblici, gli enti di diritto, le associazioni, hanno il dovere di osservare, rispettare, applicare la legge, unico strumento in grado di garantire uguaglianza di trattamento e libertà di tutti i cittadini”.

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