Lamezia: Cisl Medici e Cisl Fp, Su Centro Trasfusionale gestione inadeguata dell'AspCz

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Lamezia Terme - Nino Accorinti della CISL MEDICI e Salvatore Arcieri della CISL FP intervengono sulla vicenda del Centro Trasfusionale stigmatizzando la nota, in tal senso, del direttore sanitario, il dottor Mario Catalano.

"Quanto avvenuto per il Centro Trasfusionale di Lamezia Terme denota una gestione quanto mai approssimativa della Direzione Sanitaria dell’ASP che trova conferma nella nota del Direttore Dott. Mario Catalano apparsa sugli organi di stampa.
Il Servizio Trasfusionale al pari di tutte le altre strutture trasfusionali italiane ha l’obbligo di accreditamento istituzionale entro il 31/12/14, (limite massimo imposto dall’Europa all’Italia per standardizzare le attività trasfusionali in tutti i Paesi della Comunità Europea), secondo i requisiti minimi previsti dall’accordo Stato-Regioni del 16/10/2010, recepito dalla Regione Calabria con DPGR n. 32 del 15/04/2011. L’accreditamento è vincolato al raggiungimento dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi.

Sulla questione perciò occorre fare un po’ di chiarezza. Il congelatore, abbattitore di temperatura detto anche shock-freezer consente di congelare il plasma in tempi rapidi, a cui fa riferimento il Direttore Catalano, è solo uno dei requisiti occorrenti per l’accreditamento. Ci fa piacere che è arrivato al termine l’iter di aggiudicazione dello shock-freezer, la richiesta del quale da parte del direttore del Servizio Trasfusionale pare sia datata da oltre 3 anni. Tale apparecchiatura sarà obbligatoria a partire dal 01/01/15 per l’utilizzo del plasma per uso clinico e fin da subito può sostituire il Sistema di monitoraggio della temperatura del plasma che era stato richiesto in ultima analisi dal Direttore del Centro Trasfusionale, visto il costo molto contenuto. Resta il fatto che ad oggi il Centro di Lamezia ne è sprovvisto, come sembra ne siano dotati al 31/07/14, a differenza di quanto sostiene il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, solo 2 dei 12 Servizi trasfusionali calabresi.

E’ necessario sottolineare che le ripetute richieste di adeguamento da parte del Dirigente del Servizio Trasfusionale non sono recenti né si sono limitate a queste attrezzature. Già nel 2011 l’ex Dirigente del Servizio Trasfusionale ha fatto richiesta di adeguamento dei requisiti strutturali, tecnologici oltre che del personale, ma inutilmente. Infatti, tra il 2012 e il 2013 il Servizio Trasfusionale è stato oggetto di n. 2 visite ispettive da parte di funzionari regionali e del Centro Nazionale Sangue. Le criticità riscontrate sono state notificate con relativo verbale al Direttore Generale e puntualmente il Direttore del Servizio Trasfusionale ha sollecitato alla Direzione l’adeguamento ai requisiti minimi, senza alcuna risposta.

Anche il personale del Servizio Trasfusionale nell’estate del 2013 ha diffidato la Direzione Strategica per l’adeguamento dei requisiti a tutela della sicurezza degli operatori e dei pazienti, ma invano. Solamente nel novembre 2013 in seguito alla ulteriore richiesta del responsabile f.f. il Direttore Generale autorizzava il Direttore dell’U.O. Gestione Attività Tecniche a procedere all’adeguamento ai requisiti strutturali. Da allora è stato predisposto un progetto ma nessun intervento, è stato finora realizzato.

Anche nel corso del 2014 il responsabile ha continuato a sollecitare l’adeguamento ai requisiti tecnologici tra cui il defibrillatore, il carrello per le emergenze, obbligatorio in sala prelievi donatori, fino alla richiesta del Sistema Plasma Check.
Per tutto ciò, se si vuole evitare la chiusura del Centro è necessario che, prima della fine del 2014, in anticipo rispetto alla visita ispettiva di accreditamento i requisiti debbano essere soddisfatti. Auspicando che nel frattempo non succeda altro, considerato che il decreto regionale n. 58 del 26/06/14 redatto dai Dirigenti del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, attualmente non applicabile poiché l’ex Presidente Scopelliti è ritenuto decaduto dalla funzione di commissario ad acta, prevede oltre alla concentrazione della lavorazione e validazione del sangue su Catanzaro anche la distribuzione direttamente da questo Centro.

Il Servizio Trasfusionale di Lamezia Terme dovrebbe rimanere aperto solo 6 ore la mattina, solo per le attività di prelievo di sangue e di aferesi ai donatori e per la medicina trasfusionale di base. Mentre sia in elezione che in emergenza/urgenza il sangue andrà richiesto direttamente all’A.O. di Catanzaro. Questo progetto verrebbe a penalizzare fortemente non solo l’Ospedale di Lamezia Terme e soprattutto l’utenza. Infine, è necessario evidenziare che l’esiguo personale rimasto in servizio al Centro Trasfusionale continua a lavorare con spirito di sacrificio e di appartenenza. Altro che personale in esubero che dovrebbe essere trasferito! Sono rimasti in servizio n. 4 medici, n. 4 tecnici, n. 2 infermieri, alcuni con limitazioni e di questi n. 2 unità andranno in pensione sembra nel 2015. Basta che una sola unità abbia un problema serio che sarà messa in crisi tutta l’organizzazione.

Se quindi la Direzione Aziendale, in particolare il Dott. Catalano, avrà intenzione di mantenere operativo il Servizio Trasfusionale di Lamezia Terme dovrà potenziarlo con nuovo personale e soddisfare celermente i requisiti richiesti dalla normativa statale. Occorre che tutti gli organismi compresi quelli regionali facciano la loro parte, visto che il nuovo accordo per le regioni in piano di rientro prevede che i tagli non devono essere lineari ma l’organizzazione deve essere garanzia della salute dei cittadini. La CISL conferma che continuerà a difendere i lavoratori e la buona sanità ed è pronta ad intraprendere ogni opportuna iniziativa a tutela degli utenti".

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