Lamezia: Consiglio comunale rimanda decisione su dissesto. Ora si guarda a Prefetto in attesa del ricorso

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Lamezia Terme - Nulla di fatto in consiglio comunale e nonostante oggi si sarebbe dovuto decidere sul dichiarare o meno il dissesto, la seduta si conclude con il rimandare tutto alla seconda convocazione e decidere solo dopo la sentenza della Sezione delle Corti Riunite del 26 febbraio, con la speranza che si risolva in favore della città e che quindi venga accolto il ricorso presentato dall’Amministrazione. Alla proposta del sindaco si sono allineati, oltre i consiglieri di maggioranza, anche Teresa Benincasa, Grandinetti e Mario Benincasa. Rispetto ai toni concitati degli ultimi consigli comunali, quello di oggi è stato corredato da discussioni dai toni pacati, nonostante tutti si aspettassero la solita bagarre (che però non è mancata nelle sue ultime fasi), anche se la maggior parte di tutti i consiglieri di opposizione si schierano, durante la discussione, contro il Sindaco e contro la sua proposta di non votare il dissesto. Contrariamente alle aspettative, il consiglio comunale si apre con la quasi totalità dei consiglieri presenti ed è il sindaco Gianni Speranza a prendere la parola, evidenziando il perché della sua proposta, già anticipata nel discorso tenuto al Teatro Umberto nella sera di San Valentino: “Non ci sono i fondamenti per il dissesto nel nostro comune, per questo anche gli avvocati che stanno seguendo la pratica del nostro ricorso hanno chiesto che non venisse deliberato oggi, altrimenti il tentativo di intraprendere la battaglia del ricorso sarebbe vanificato e non avremmo nessuna possibilità. Quello che vi chiedo è di non decidere ed aspettare dieci giorni fino alla sentenza del 26 febbraio. Dieci giorni sono una distanza veramente molto breve. Dico questo, - ha aggiunto – rinnovando la mia stima e il mio rispetto nei confronti del Prefetto. So che è doveroso da parte nostra tentare di arrivare a giudizio da parte della Corte dei Conti ma so anche che lui è tenuto ad applicare la legge. Qualunque sarà la decisione del Prefetto io la rispetterò”. Oggi, infatti, era il termine ultimo per dichiarare o meno il dissesto finanziario del nostro Comune e nel caso non fosse stato deciso il Prefetto avrebbe la facoltà di sciogliere il consiglio comunale, in quel caso, Speranza ha assicurato che “i legali del comune presenteranno subito richiesta di sospensiva”. Una scommessa sul ricorso, insomma, da parte di Speranza, che si dice “ fiducioso” per le sorti comunali e invita a non inscenare “un regolamento di conti” tra lui e i consiglieri. Invito non accolto dalla maggior parte dei consiglieri di opposizione che non disdegnano gli attacchi contro il Sindaco e la sua decisione. Il consigliere di Lamezia Indipendente, Spinelli, ha definito la proposta di Speranza “una roulette russa”, lamentando, inoltre, “un esautorazione di qualsiasi funzione decisionale al consiglio”. Linea dura nei confronti del primo cittadino da parte del capogruppo di Forza Italia, Chirumbolo, che lo critica perché “tenta di giustificare quello che avete sbagliato” e lo invita a dimettersi per andare a nuove elezioni; e anche da parte della consigliera Caruso che parla di “ parate e passerelle ma il rispetto delle istituzioni è solo a senso unico”, discutendo l’atteggiamento del sindaco che tratterebbe “i problemi della città come se fossero personali”. La consigliera di Forza italia, intanto, oltre ad aver presentato una proposta di modifica all’attuale delibera, ha inviato un invito al Prefetto affinché faccia rispettare la legge, “che sembra essere violata dall’amministrazione con atteggiamenti strumentali e dilatori”. Secondo Mazzei del Nuovo Centro Destra non si tratta di nessun tipo di accanimento personale nei confronti di Speranza, quanto piuttosto siano “numeri e carte a parlare”, mentre per Cristiano de La Destra “il ricorso non può essere personale” e “andare contro le norme del Tuel, vuol dire violentarlo”. Il consigliere Udc Chirillo ha definito “un atto di coraggio” il voler rinviare la decisione, ma chiama quella di stasera “una brutta pagina dell’amministrazione”, quando l’obiettivo fondamentale, secondo il capogruppo Udc, è quello di “rimanere attaccati ad una poltrona”. Per De Biase (Udc) “ è giusto il richiamo alla responsabilità di chi ci ha governato”, e se da cittadino si rende conto di cosa comporterebbe il dissesto, come consigliere comunale “ho l’obbligo di ottemperare ai miei obblighi”.

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Dalle file dell’opposizione, ad appoggiare la proposta del Sindaco Speranza ci sono Grandinetti (Terzo Polo), che parla di “spettacolo indecoroso della politica nel tentare di cercare i colpevoli”, quando sia doveroso “valutare la decisione migliore” e “prendere tempo”; e la consigliera del Gruppo Misto Teresa Benincasa che definisce la decisione del Sindaco “un atto di responsabilità diretta, forse di disubbidienza ma di aderenza rispetto all’impegno preso nei confronti dei cittadini”. A parlare dalle fila della maggioranza sono il consigliere Paola di Progetto Lamezia, “Rischiamo tentando di opporci alla dichiarazione di dissesto”; e il capogruppo Pd Petronio, che, appoggiando la proposta di non votare messa sul banco dal primo cittadino, spiega che facendo il contrario “tradiremmo il nostro impegno nei confronti della città”, augurandosi, inoltre, che il Prefetto e i responsabili degli organi competenti “si rendano conto della situazione e ci concedano i dieci giorni fino alla sentenza”. Dopo la riunione dei capigruppo, alla quale partecipano solo in quattro, si decide per il rinvio e la maggioranza insieme a Mario Benincasa, Grandinetti e Teresa Benincasa lasciano l’aula facendo saltare il numero legale. Non ci stanno a questa decisione il consigliere Mazzei che definisce “la fuga di questa maggioranza come l’esempio di questa amministrazione che non è in grado di gestire la città”, annunciando anche la richiesta di un incontro, insieme a tutto il centrodestra, con il Prefetto affinché possano “illustrare la situazione e denunciare il modo in cui viene amministrata la città”; e il consigliere Cristiano per il quale “il centrosinistra con il sostegno di Grandinetti, Mario e Teresa Benincasa, si sono assunti la responsabilità dell’onta dello scioglimento”. Ora bisognerà aspettare le decisioni del Prefetto Cannizzaro, se accoglierà l’invito del Sindaco o se scioglierà il consiglio Comunale. E intanto, oltre alla decisione del Prefetto, dovremo attendere anche la sentenza del ricorso, fissata a Roma per il 26 febbraio.

C.S.

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