Lamezia, Cristiano: progetto ex teatro Russo fallito ancora prima di partire

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota del consigliere di Mtl Massimo Cristiano in merito alla questione del Teatro Russo. "E’ necessario portare un po’ di ordine per quanto concerne la vicenda legata all’ex Teatro Russo - commenta il consigliere Cristiano - un progetto scellerato, che inizia con una delibera di Giunta Regionale  n"170 del 26/04/2012 del cosiddetto centro destra con cui è stato approvato il "Progetto per la creazione di una rete di accoglienza abitativa e di inclusione sociale nelle aree urbane per i lavoratori immigrati e le loro famiglie", al quale la precedente Amministrazione comunale di centro sinistra ha aderito. Un progetto fortemente contestato in passato che ha snaturato la vocazione culturale del luogo. E’ chiaro che il problema di fondo sta a monte con l’Unione Europea, che emana bandi che se applicati negli anni ottanta avrebbero avuto un senso, in quanto attivati in un decennio di benessere e quindi l’aiuto era fattibile. Oggi, in un periodo dove quotidianamente assistiamo alla disperazione delle famiglie lametine, che sono alle prese con la mancanza di lavoro, con l’emergenza sfratti, l’impossibilità a contrarre mutui, è veramente fuori luogo portare avanti progetti simili, che potrebbero portare ad uno scontro sociale.

Infatti, “qualcuno” a questo punto si dovrebbe prendere la responsabilità di affiggere all’ingresso del Centro un cartello “vietato l’ingresso agli italiani”, alimentando una forma altamente discriminatoria. Nel merito la “follia” in questione prevede la ristrutturazione e l’edificazione a seguito di esproprio nel centro storico di Nicastro in via Belvedere e via Piedichiusa per un totale di 33 posti letto, la ristrutturazione ed edificazione nel centro storico di Sambiase in via Spaventa e via Bellini per 37 posti letto. Ricordiamo un particolare molto importante nel 2014 la precedente Amministrazione Comunale dando seguito ad un bando del 2011, sulla scia del fondi comunitari, ha emanato un avviso pubblico diretto ai proprietari dei centri storici per addivenire ad espropri avvalendosi di una cifra di 3.000.000 di euro.

Quello che ne consegui è un caso molto singolare che è la fotografia della vicenda, ovvero, in prima battuta molti cittadini parteciparono all’ avviso, ma appena saputo le reali finalità, tanti di loro fecero marcia indietro, vanificando nei fatti il progetto. Per l’ ex Teatro Russo, che è collegato al progetto in questione, è prevista la riqualificazione come locale ristoro per i lavoratori immigrati e le loro famiglie. E’ chiaro che l’ultimazione dell’ex Teatro è solo l’appendice del progetto, che è inutilizzabile a causa della mancanza degli alloggi pocanzi citati. Per questo motivo, per non lasciare inoperosa la struttura ho interloquito con l’Assessore politiche sociale con il target di coinvolgere la Regione Calabria affinchè il Teatro possa essere utilizzato a vantaggio di anziani, disabili, giovani e disoccupati del quartiere.

E’ solare che gli attacchi verso l’attuale Amministrazione Comunale sono completamente infondati - prosegue - visto che la stessa ha l’obbligo di portare a compimento, per legge, una gara d’appalto già iniziata dalla precedente Amministrazione Comunale per quanto concerne solo i lavori pubblici. Inoltre entrando nel merito del bando, è evidente che ci sono preoccupanti deficit, si utilizza in maniera generica il termine “immigrati”, senza specificare se sono regolari oppure clandestini. Poi è davvero non comprensibile l’espressione “immigrati lavoratori”, dato che all’interno del bando non è prevista alcuna attività lavorativa. Quindi, il giovane lametino padre di famiglia senza occupazione si trova improvvisamente scavalcato da immigrati, appena giunti a Lamezia. L’accoglienza e la solidarietà sono tutt’altra cosa, questo progetto cosi come impostato presenta probabili sfondi a vocazione razzista in quanto si precludono alcuni a vantaggio di altri, aspetto questo non previsto nella nostra Carta Costituzionale. Per come si è delineato il quadro, soprattutto dal punto di vista tecnico all’interno dell’ex Teatro Russo non albergherà nessun immigrato".

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