Lamezia, De Biase e Scaramuzzino: “Porteremo al congresso Udc di Roma la voce del Sud”

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Lamezia Terme – “Al congresso Udc di Roma in programma per il 21 22 e 23 febbraio, parteciperemo insieme a tutto il partito di Lamezia Terme - comunicano in una nota Salvatore De Biase e Pasqualino Scaramuzzino - ci saremo, anche, insieme a tutta la classe dirigente calabrese del partito per contribuire a tentare di portare all’attenzione dell’UDC nazionale la voce Sud, le istanze di una Calabria che dev’essere messa al centro del dibattito congressuale di un partito che deve mantenere forte la sua vocazione meridionale: ciò dev’essere plasticamente visibile sia per la complessiva azione politica da tratteggiare e sia per gli uomini che andranno ad assumere ruoli dirigenziali nazionali. La Calabria e gli uomini dell’UDC calabrese hanno, da tempo, dimostrato d’essere all’altezza dei compiti da assolvere, una classe dirigente attrezzata sui contenuti, vocata al servizio, lungimirante negli orizzonti e pronta a perseguire quel bene comune che, da più parti, è oramai un concetto in disuso e privo di significato. In Calabria, invece, esistono uomini e donne che hanno scelto convintamente l’UDC, ne hanno assunto il carico valoriale e programmatico e stanno portando sul territorio istanze, posizioni, rivendicazioni e tutele che sono ogni giorno riconosciute come serie, affidabili e vincenti. Uomini come Talarico, Trematerra, Dattolo, Bruni, Gallo hanno dato dimostrazione d’essere classe dirigente autorevole e seria in Calabria ed a loro dev’essere data la possibilità di dimostrare il proprio valore anche nei nuovi organismi nazionali che si comporranno: non è con ragionamenti poco leggibili o con azioni di palazzo che si costruisce un partito, ma è  con una dinamica chiara e ben visibile che s’implementa una formazione politica nuova e capace di rispondere alle sfide che il futuro impone. La via è solo quella del merito e la logica del merito dice che in Calabria esiste una classe dirigente che anche in tempi di crisi ha saputo mantenere ferma la barra della propria azione, tenendo alto il vessillo dell’UDC e che per tale ragione oggi deve assumere posti di rilievo in campo nazionale. Lamezia Terme, con orgoglio, esprime il Presidente del Consiglio Regionale - evento mai accaduto per la nostra città - ed all’interno di questa meritata e felice dinamica istituzionale si vuole inserire il partito cittadino che (anche con la forza di tale storico evento) vuol dire al congresso nazionale che l’UDC deve divenire - nel costruendo Polo dei moderati - quella forza capace di meglio interpretare l’azione di contrasto alle disuguaglianze sempre più evidenti tra un Nord del Paese, difeso e sostenuto, ed un Sud poco rappresentato nella sua cocente realtà e reso sempre più marginale. Devono essere valorizzati, soprattutto in questo nuova fase di crollo economico, il valore della solidarietà, della famiglia e dello stesso Mezzogiorno, puntando sui i giovani non solo per la costruzione del futuro, ma anche per riuscire ad affrontare le sfide dell’attualità così da riuscire finalmente a rendere cosa concreta quel riscatto del Mezzogiorno e della Calabria che alcuni invocano soltanto a parole e solo in occasione delle campagne elettorali. Necessita aprire in sede congressuale, quindi, un dibattito aperto e franco sulla situazione complessiva del Sud, sul dissesto idrogeologico, sulla sanità, sul sistema infrastrutturale, sul fenomeno della criminalità organizzata da compatterei non solo in termini di repressione, ma con le armi dello sviluppo e della integrazione: così’ riusciremo a debellare quella politica che parla solo dei problemi del Paese, ma non porta soluzioni. Si tratta di posizioni che nel Comitato Regionale dell’UDC, hanno già trovato, com’è naturale,  piena adesione e che saranno portate all’attenzione di un partito che si deve dichiarare certamente Europeista, ma in un contesto diverso, meno tedescocentrico, capace di costruire un’Europa unita non solo monetariamente ma tra popoli che si riconoscono un’unica entità, un’Europa, inoltre, che mantiene in tutta la sua estensione un’unica velocità sul terreno dello sviluppo. Al congresso nazionale dovrà essere orgogliosamente rivendicata la lungimiranza di una scelta strategica di accordo con il centrodestra fatta non già nei scorsi giorni, ma ben oltre 4 ani fa, quando in Calabria l’UDC scelse - fermamente ed oggi possiamo dire a ragione - di governare insieme al centrodestra guidato dal presidente Scopelliti: ecco, questa è una scelta di strategia che si palesa come prossima da assumere a livello nazionale e tutto ciò non può che farci piacere perché in Calabria, questa decisione è stata assunta oramai nel 2010 ed ha dato  i suoi cospicui frutti. Faremo, infine, una battaglia sino allo stremo, per tentare di ottenere che gli italiani possano esprimere la propria volontà al momento del voto per il tramite delle preferenze: non esiste ragione legittimante l’incongruenza esistente per cui a livello comunale, regionale ed europeo ogni singolo cittadino italiano può scegliere il proprio candidato mediante la preferenza, mentre invece, il Parlamento dev’essere scelto dalle segreterie dei partiti. Si tratta di una discrasia evidentissima, che l’UDC nazionale deve porre alla base delle proprie richieste: ciò risulta vieppiù necessario anche per incalzare quell’assalto nuovista che Renzi interpreta ma che - anche alla luce degli ultimi eventi - non è altro che il camuffamento di una vecchia, vecchissima logica di potere degna della migliore Unione Sovietica. Siamo certi di poter dare il nostro piccolo contributo al dibattito congressuale, così come siamo sicuri che ritorneremmo arricchiti dalla discussione che si svilupperà nell’ambito di un partito vero, che si confronta all’interno di un congresso vero, per dare soluzioni vere ad un Paese che ha problemi veri”.

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