Lamezia, Doris Lo Moro lascia la politica: "Si conclude un capitolo molto importante della mia vita" - VIDEO

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Lamezia Terme - Un addio consapevole e convinto che lascia però spazio all’autentica commozione quello della senatrice  Doris Lo Moro, che annuncia pubblicamente in un incontro aperto a Palazzo Nicotera la decisione di lasciare la scena politica per tornare alla Magistratura, non senza consegnare un ampio resoconto dei suoi anni da sindaco, assessore, deputata e senatrice della Repubblica, che per ciò che riguarda la XVII Legislatura è stato trascritto in un opuscolo intitolato “Racconto di un impegno”. 

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“E’ un modo personale di concludere un capitolo molto importante della mia vita”, dice parlando in tono pacato e colloquiale alla platea, prima di ripercorrere le lotte, le conquiste, ma soprattutto la passione spesa per rivestire i propri incarichi istituzionali con “dignità e onore”, senza mai dimenticare la propria città.  Una città che l’ha sempre amata e sostenuta, e con gratitudine lei lo riconosce scegliendo di affidarle il sunto del proprio impegno. A partire dal suo ruolo di capogruppo alla Commissione Affari Costituzionali, nella cosiddetta “stagione delle riforme”, in parte naufragata per un insuccesso certamente collettivo, ma che ha visto un Senato capace di autoriformarsi, e che, secondo quanto dichiarato, “comunque non è più lo stesso”.

La Lo Moro racconta con coraggio anche i suoi no - ad esempio alla legge sull’omicidio stradale, “per la sproporzione delle sanzioni”- ma va fiera soprattutto dell’approvazione della legge sulle intimidazioni, a favore di tanti sindaci della Calabria, e del suo impegno a 360 gradi a favore delle donne : in primis con l’approvazione della legge che garantisce il 50 % delle quote rosa nel Parlamento Europeo, che porta la sua firma “contro il parere del PD” – e la Lo Moro non risparmia in questo senso interessanti retroscena. Poi una serie di leggi sul mondo femminile, dalla violenza privata allo stalking, le battaglie sui minori orfani di femminicidio e sulla tortura, e la mancata presidenza della Commissione d’Inchiesta sul Femminicidio, per via del suo essere “scissionista”. “Non è stato facile lasciare il PD”- ammette raccontando un impegno a volte faticoso, e le troppe cose “difficili da ingoiare” che non mancano quando si sceglie di essere coerenti con sé stessi. Ed è in nome di questa stessa coerenza che oggi, non senza l’orgoglio di non aver mai partecipato a baruffe per il potere, che la Lo Moro decide di lasciare spazio ai giovani, senza pericolo di ripensamenti futuri. “Il prossimo sindaco – dice – va scelto fra le persone volenterose, non fra le ambiziose.” Poi esprime semplicemente il desiderio che non si ponga l’accento sul suo addio: “Non dite che vado via ma che ci sono stata.”

Giulia De Sensi

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