Lamezia, Furgiuele (NCS): popolo di centrodestra è stato ingannato, servono punti di riferimento certi

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Lamezia Terme - Il coordinatore regionale di “Noi con Salvini”, Domenico Furgiuele, interviene dopo la formazione della nuova Giunta da parte del sindaco Mascaro. “Non ci sorprende - afferma in merito - che con la formazione della nuova giunta, per l’ennesima volta la montagna abbia partorito un topolino, e ci stupisce ancora meno la distanza che giorno dopo giorno cresce tra l’amministrazione in carica e i partiti, schieramenti civici e ampi pezzi di società civile che ne hanno sostenuto l’elezione.

Donne, uomini, amministratori d’esperienza e giovani, che dopo 14 mesi di governo possono serenamente constatare il fallimento di quella rivoluzione culturale tanto sbandierata in campagna elettorale. Le prese di posizione dell’ UDC e di FI sono  eloquenti - agiunge ancora - tanto quanto il silenzio assordante di un sindaco che nomina assessori in quota a movimenti e partiti per poi essere smentito sonoramente dai dirigenti degli stessi il giorno dopo. Non si tratta di un cortocircuito, ma del contraddittorio agire di chi voleva fare il “civico” sostenuto dai partiti ed oggi, scegliendo la via del dialogo con i singoli consiglieri, intende compromettere l’organizzazione strutturale degli stessi, eppure va ricordato che il primo turno delle elezioni comunali di Lamezia ha registrato  l’affermazione delle liste che hanno ottenuto duemila e seicento voti in più rispetto al candidato a sindaco.

Quello di questa amministrazione appare chiaramente un percorso di continuità con il recente passato targato Speranza, “io non so”, “non ci sono soldi”, “comandano i dirigenti”, ed intanto nonostante gli impegni presi direttamente dal primo cittadino,  rimangono i fumi di Scordovillo, le solite cooperative al proprio posto, la Multiservizi  pronta ad esplodere, e scempiaggini come la pubblicazione in piena estate del bando per l’assegnazione dei lidi con scadenza il 4 luglio, al quale ovviamente nessuno ha potuto partecipare. Un disastro soprattutto politico, ma anche di rapporti umani, calpestai in nome di strategie stantie camuffate da strumentale “imparzialità” e figlie di una regia di un “film” già visto.

Oltre un anno di governo cittadino, contrassegnato da abbandoni eccellenti e radicali cambi di rotta, Lamezia sarebbe dovuta essere il laboratorio per il futuro centrodestra italiano, ma in breve tempo ci si è ritrovati di fronte ad un amministrazione filo-Renziana che fra Verdiniani e Alfaniani conta oltre 10 elementi in maggioranza. In questo contesto, il popolo del centrodestra è stato evidentemente ingannato, ed oggi ha bisogno di punti di riferimento chiari, che di certo non possono essere rintracciabili in una ambiguità politica che già trova la massima contraddizione nel voto sul referendum del prossimo autunno - conclude Furgiuele -  anche su questo i cittadini hanno diritto alla “trasparenza”.

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