Lamezia, Labor chiede più attenzione alla qualità sociale della città

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Lamezia Terme – Il portavoce del movimento Labor di Lamezia Pasquale Scaramuzzino chiede all’amministrazione comunale più attenzione verso le problematiche sociali presenti in città.

“La partita a scacchi sulle politiche sociali ha bisogno di interventi concreti ed operativi a supporto della trasformazione del “modus di fare sociale” in atto. Questione rom, risanamento del territorio, politiche a favore dei Neet (i giovani che non studiano e nemmeno cercano lavoro), integrazione, riqualificazione di quartieri e periferie, sono tutte tessere di un mosaico sociale che va ricomposto e rimodulato”. “Il rischio - afferma - è che, senza interventi forti e ben programmati, la vita sociale in alcune aree del territorio, possa diventare terreno fertile per criminalità e corruzione.  La nostra città ha necessità di un’accelerazione progettuale, per non continuare sulla scia del decadimento; non si tratta soltanto di formulare quali siano le mosse vincenti, ma soprattutto  si tratta di saper costruire un sistema che sia davvero convincente, fatto di risposte chiare e reali alle istanze del territorio”.

Da Labor si chiedono ancora “quali siano le azioni immaginate dall’attuale amministrazione verso quell’idea di solidarietà ed equità sociale, necessari per ridare equilibrio e sostegno ad un sistema, quello sociale, già fortemente provato e corroso dalla crisi economica e dal dissesto informale ma reale che vive la città. Vorremmo sapere quali soluzioni ordinarie e straordinarie è in grado di  introdurre l’attuale amministrazione, quali equilibri tra spesa ed assistenza  sono previsti, per tutelare i cittadini,  in modo che non siano sempre i più deboli a pagare le inefficienze e le incompetenze  che spesso contraddistinguono la pubblica amministrazione”.  

“Oggi è necessario costruire un sistema di welfare che sia efficace innanzitutto nell’affrontare i bisogni e nel sostenere i cittadini - si legge ancora nella nota - iniziative concrete e progetti innovativi, per ridurre le diseguaglianze sociali, le disparità territoriali, in un’ottica di integrazione e condivisione. Si tratta di promuovere sperimentazioni sostenibili di welfare comunitario che sappiano attivare risposte più efficaci, efficienti ed eque e che, al contempo, siano in grado di innescare processi partecipati che garantiscano il coinvolgimento della società e dei cittadini, rendendo maggiormente incisiva, stabile e sostenibile l’innovazione sociale”.

“I cambiamenti - concludono dal movimento Labor - che accompagnano la nostra epoca sollecitano altrettanti mutamenti nelle categorie, organizzazioni, procedure alla base delle nostre società e  dei sistemi politici, che per primi devono sapersi rinnovare. È auspicabile che siano orientati e agiti piuttosto che subiti; per questo il valore della politica sta nella sua capacità di fare asse con tutti gli elementi che compongono la società civile, dalle associazioni ai singoli cittadini; dalle periferie al centro, per una  partecipazione attiva nella pianificazione e negli orientamenti;  per una migliore governance del bene comune”.

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