Lamezia: Lettera aperta dell’avvocato Mirigliani al sindaco Speranza su ex zuccherificio

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la lettera aperta al sindaco Speranza da parte dell’avv. Raffaele Mirigliani in merito alla pratica di ristrutturazione dell’ex zuccherificio.

“A fronte delle amplificazioni mediatiche, alla Cissel, a parte ogni altro evidente rilievo sui limiti della esaltata decisione del Tar Calabria, preme precisare che a base della stessa, e quindi del vincolo, è stato espressamente posto non il valore storico e neanche urbanistico, ma esclusivamente il valore artistico della parte vincolata. Con l’estensione non al solo capannone centrale, relativa facciata ed area e visuale antistanti (che, con il progetto già accettato espressamente – bando alle ciance sul silenzio-assenso! - dalla Sovrintendenza, la Cissel aveva inteso mantenere e ristrutturare, sostanzialmente riedificare, stante la assoluta precarietà anche delle strutture portanti e l’inesistenza dei tetti) quanto anche delle strutture rudimentali laterali, pur esse anche strutturalmente precarie ed inutilizzabili, di cui nell’accettato progetto era prevista la demolizione per poter consentire la realizzazione dell’importante stazione autobus e della strada principale di entrata nel complesso in prosecuzione della corrispondente arteria nel centro abitato adiacente. Quindi per il valore artistico, ritenuto di particolare importanza (giacché la legge tanto richiede per l’ammissibilità del vincolo), anche per tali strutture laterali, di assoluta ordinarietà (come risultante dalla relazione storico-morfologica d’ufficio) è stato sostenuta, pretesa ed ottenuta (allo stato) l’ostruzione all’imponente iniziativa comportante un investimento di circa 70 milioni e relativi indotti, con la creazione di un intero nuovo, moderno e funzionale polo territoriale. Questa è la realtà.

Onore al merito di chi tanto ha promosso e di chi tanto sinora ha assentito, perché, in luogo di tale nuovo polo, i ruderi dei capannoni laterali, come viene così magnificamente previsto, possano promuovere un flusso turistico nazionale ben compensativo, rispetto a quanto progettato dalla Cissel nel sogno della città invisibile di calviniana  memoria, dopo cinquant’anni di solitudine contemplativa. Peccato che a suo tempo non è stato impedito al fondatore della Cissel di realizzare le Bonifiche Calabresi trasformando l’intero territorio lametino da landa paludosa e malsana in una ridente pianura e di creare anche il magnifico centro storico di S. Eufemia, con tanto lavoro e benessere! Comunque, la Cissel, pur con il massimo rispetto della volontà lametina (che ancora una volta mostra di non gradire alcune importanti iniziative nel suo territorio, in attesa delle visite turistiche) e dell’opinamento dei giudici di primo grado, ovviamente si riserva di proporre appello dinanzi al Consiglio di Stato, continuando ad avere idee diverse.

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Per intanto già prima del responso definitivo, anche per i danni (che in caso di esito vittorioso non possono che valutarsi, come sono, rilevantissimi) essa società, dopo aver già proceduto a ben notevoli lavori di pulizia, manutenzione e bonifica, sta procedendo alla bonifica interna anche a quanto vincolato e, per non interrompere il sogno di chi ha ideato il progetto complessivo e di chi lo ha sostenuto, ha già elaborato il progetto definito per l’apertura dell’area, già sistemata allo scopo, accanto alla asfittica stazione ferroviaria per piazza con parcheggio per autobus, navetta e autonoleggi e parcheggi per auto, office per servizi e bar ristorante (vedi allegata copia ridotta degli elaborati ormai completi; se non si abbatte  il muro di recinzione è per evitare che nel corso dei lavori l’area possa diventare ricettacolo di accessi dannosi). Ciò comporterà un investimento di oltre un milione, in parte già effettuato, perché la società, e soprattutto chi la rappresenta e difende, ha la testa dura, sperando che ci sarà un giudice a Berlino e che chi rompe paga. E anche che se i cocci dovessero restare alla attuale proprietà, si cercherà, poi, di rimetterli in sesto direttamente o tramite chi ad essa fruttuosamente subentrerà. Alcuni accadimenti del passato recente possono essere illuminanti. Quanto ai sospettati favori a vantaggio della Cissel, ci  permettiamo di ricordare che la stessa da oltre cinque anni sta lottando per realizzare il suo progetto perfettamente conforme al piano regolatore, non incontrando alcun ostacolo prima della approvazione del piano, tranne il ritardo frapposto nella sottoscrizione della convenzione... in attesa del vincolo e che da oltre quattro anni sta lottando contro tutti gli ostacoli burocratici anche per altra iniziativa perfettamente conforme al piano e fruente di tutti i pareri positivi. Aggiungasi che il Comune non ha sinora ritenuto di soddisfare la legittima e dimostrata notevole pretesa creditoria della società per un precedente esproprio e non ha affrontato in alcun modo il ben più imponente danno provocato dalla requisizione di fabbricati della Cissel mai sinora restituiti, dopo che essa società aveva regalato il suolo per la chiesa, per le monache e per l’asilo e quant’altro. Non crediamo di andare oltre i limiti dei buoni rapporti rinverdendo tali richieste, sulle quali proprio per tali rapporti si è mostrata ampia disponibilità conciliativa”.

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