Lamezia, Mastroianni: “Grande mortificazione vivere l’agonia della città”

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota politica del neo consigliere Mastroianni (Gruppo Misto) che interviene a pochi giorni dal suo insediamento in consiglio per dire la sua sullo stato di abbandono in cui verserebbe la città.

“Lamezia terza città della Calabria vocata dalla collocazione geografica e dalla dotazione infrastrutturale di supporto è diventata l’emblema del malgoverno del centro-sinistra che, specie nelle ultime due consiliature, grazie alle giunte del sindaco Speranza concentratesi solo in azioni di visibilità politica referenziale, difatti ha amministrato con disaffezione la cosa pubblica cittadina generando solo ed esclusivamente un significativo debito nelle casse comunali che inevitabilmente finirà di abbattersi sulle precarie condizioni della popolazione residente. Lamezia è “una città moribonda”; basta fare un giro nel centro cittadino ma anche nelle periferie ed accorgersi del degrado che accompa dal punto di vista della pulizia, dell’igiene, del decoro urbano ma anche dalle grandi emergenze sociali.

Altrettanto preoccupante e allarmante è constatare la chiusura di numerose attività economiche e produttive molte delle quali non hanno mai trovato nelle amministrazioni succedutesi nel tempo l’interlocutore prediletto che abbia ascoltato e favorito quei processi economici virtuosi stabili e duraturi per garantire economia, sviluppo e redistribuzione del reddito. Un esercito di giovani, meno giovani, figli e genitori senza lavoro ma soprattutto senza certezze d’avvenire in questa città: questa la drammaticità della realtà cittadina che sembra non appassionare l’agenda della politica locale ma anche quella dei “big nazionali” probabilmente distratti ed occupati su altri interessi.

Responsabilità dirette, chiare e definite della maggioranza ma anche costellazione di luci e ombre nelle fila dell’opposizione di questa splendida città. L’amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, ognuno per le rispettive parti si assumessero la responsabilità delle decisioni importanti nell’interesse esclusivo dei lametini onesti e laboriosi che ai nostri giorni fanno veramente fatica ad accettare e vivere la quotidianità della triste realtà locale nell’indifferenza più totale”.

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