Lamezia, Meetup 5 stelle: i due pesi e le due misure di Mascaro e le mancate dimissioni di Marialucia Raso

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Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo la nota del meetup 5 stelle sulle vicende politiche che hanno interessato il Comune di Lamezia a seguito dell’operazione Crisalide. “Tutti i nodi prima o poi vengono al pettine. Ed è quello che sta avvenendo nell’ambiente politico cittadino in riferimento alle ultime amministrative. Elezioni – precisano i 5 stelle - che videro ai nastri di partenza la bellezza di quasi seicento aspiranti consiglieri comunali. Numero facilmente spiegabile con il fatto che almeno tre - quattro degli allora candidati a sindaco fecero tra di loro a gara a chi riusciva a dotarsi di più liste a proprio supporto. Hanno insomma puntato senza mezzi termini sulla quantità, facendo in modo che quasi ogni cerchia familiare avesse un proprio congiunto aspirante consigliere, piuttosto che sulla qualità. Né si può dire che già durante la campagna elettorale non fossero emerse le prime avvisaglie (vedi casi Franco Fazio e Giuseppe Cerra) dei pericoli insiti in questo modo di fare, specie, poi, se messo in relazione alla forte presenza criminale da sempre presente in città.    

«In politica non vige il principio della presunzione di innocenza, anche se il prezzo della rinuncia a questo cardine della nostra civiltà può, in ultimo, rivelarsi ingiusto e personalmente insopportabile”. Così parlava l’allora candidato a primo cittadino Paolo Mascaro nel “mettere alla porta” un candidato della lista Lamezia Unita, a supporto dello stesso Mascaro, poiché nel frattempo chiamato in causa (avrebbe chiesto appoggio elettorale all’allora clan dominante nelle elezioni del 2010) dall’ex boss Giuseppe Giampà. Tutto bene se non fosse che l’attuale primo cittadino non ha fatto valere lo stesso principio nei riguardi del presidente del consiglio Francesco De Sarro. Mai si è infatti permesso di chiedergli  di fare un passo indietro, se non altro per una questione di mera opportunità politica, vista la gravissima accusa di compravendita di voti, ovviamente  a favore del figlio, pendente su De Sarro Senior, tanto da essere stato rinviato a processo (che si terrà a settembre). Perché due pesi e due misure?  

Così come ci chiediamo – proseguono - come mai la consigliera comunale Marialucia Raso non si sia ancora dimessa, come invece prontamente fatto dal suo ormai ex collega di maggioranza Giuseppe Paladino. Ricordiamo che la Raso è fidanzata dal 2011 con quell’Alessandro Gualtieri, alias Baggiano, che è una delle 52 persone arrestate, e tutt’oggi in carcere, nell’operazione Crisalide ed accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina. La consigliera Raso vuole forse farci credere che non è stata eletta con il voto del fidanzato e con quelli che, tutto lascia supporre, gli saranno stati procurati dallo stesso in ambienti poco limpidi ma a lui, stando alla suddetta operazione giudiziaria, decisamente noti?”. 

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