Lamezia, Meetup 5 stelle: revoca assessore Astorino altro autogol per Mascaro, in 30 mesi pochi risultati raggiunti

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Lamezia Terme – “La vicenda della revoca “a comando” dell’assessora Astorino, per il mancato raggiungimento degli obiettivi programmatici, è un chiaro autogol per il sindaco Mascaro e non perchè l’Astorino non si fosse effettivamente dimostrata inadeguata al ruolo, salvo che quando si è trattato di salvare la delibera di giunta sul PSC (senza la sua l’astensione, la giunta non avrebbe avuto il numero legale)”. E’ quanto affermano su quanto accaduto dal Meetup 5 stelle con un articolo nel loro blog.

“In realtà Mascaro – affermano - non si è accorto che così ha, finalmente, introdotto il criterio della valutazione dei risultati raggiunti, rispetto alla programmazione (meglio promesse) iniziali. E così – proseguono ancora - siamo andati a rileggere le linee programmatiche del nostro sindaco e abbiamo verificato che ben pochi, i più modesti i più irrilevanti, sono stati i punti da lui realizzati in 30 mesi di governo. Proviamo con una sintesi. Fondi europei per lo sviluppo della città ne abbiamo visti pochini, le briciole, mentre i finanziamenti più importanti non ci sono stati assegnati per l’inidoneità dei progetti (vedi il caso dei mancati finanziamenti per gli adeguamenti antisismici delle scuole della città.

Di città a misura di cittadino, l’abbiamo sentito dire solo nei proclami elettorali: la burocrazia e l’inefficienza della macchina comunale è sotto gli occhi di tutti, basta una visita a Palazzo Maddame. E dove non arriva la burocrazia, arriva la criminalità, organizzata e non: furti nelle case, mancati controlli della polizia locale, estorsioni, intimidazioni, consiglieri comunali indagati, liste elettorali sotto esame della magistratura, il drammatico sospetto di infiltrazioni mafiosi nel nostro comune, che ha portato in città la commissione d’accesso.

Per non parlare, di smart city e isole digitali. In città non funzionano neppure i semafori! Figurarsi la “ridisegnazione della viabilità urbana”. I 5 Stelle citano il caso di piazza Mazzini o piazza della Repubblica aggiungendo: “E lo spazio dato alla cultura sul territorio, con la chiusura dei teatri, con la soppressione delle manifestazioni artistiche, musicali e di svago, con mancati cartelloni estivi, con la chiusura di museo, Abbazia, Castello, Torrione e loro progressivo degradimento. I parchi chiusi, le gestioni fallite, gli affidamenti mancati, le infrastrutture danneggiate e mai riparate?

Poi lo sport e il tempo libero: campi di calcio inagibili, bandi affidamenti strutture sportive irregolari, cancellazione della Vigor calcio, ecc.ecc. E, per finire, la vicenda ROM, che, dopo la questione del PSC (destinata a riproporre le sciagurate ipotesi di consumo suolo e mancato completamento/risanamento dell’esistente, che furono del duo Speranza/Crocioni), rappresenta l’altra “mamma di tutte le incompiute di Mascaro”.

Un’idea di città che non c’è, lo sviluppo urbanistico che è asservito a interessi particolari, il disordine amministrativo che regna sovrano, una squadra di governo  evanescente e asservita a un primo cittadino “so tutto io, faccio tutto io“. Il fallimento totale, insomma, senza se e senza ma. E allora, come è stato per l’Astorino, Mascaro revochi sè stesso, si dimetta e torni a casa. Lo diciamo perché noi continuiamo a voler bene a questa città, che vediamo continuamente deperire e morire, ma nella quale vogliamo continuare a vivere, convinti come siamo di avere forze, energie e idee per risollevarla e farla divenire una nuova città degna di questo nome concludono - non appena voi cittadini ce ne darete l’opportunità”. 

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