Lamezia, Mercurio (Udc) su legge regionale integrazione azienda ospedaliere: "C'è rischio di illegittimità costituzionale"

rosina-mercurio-udc-ok.jpgLamezia Terme - Il commissario locale dell’UDC di Lamezia Terme, Rosina Mercurio,  chiede l’intervento del governo in merito alla recente approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge sull’integrazione dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio con il Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro e la prevista integrazione dell’ospedale di Lamezia Terme nel Protocollo d’Intesa da siglare entro 90 giorni (art.1 comma 4), perché, afferma, “potrebbe essere viziata di illegittimità Costituzionale, alla luce di recenti interventi della Suprema Corte”.

La legge regionale appena approvata, a parere della Mercurio, “si ritiene sia lesiva anche  dell’art.120 secondo comma della Costituzione, laddove si palesa un’interferenza da parte del legislatore regionale con le funzioni del Commissario ad acta in quanto, come definite nel mandato commissariale, il Commissario è l’organo esclusivo incaricato dell’attuazione del Piano di rientro. Per la giurisprudenza costituzionale, che è già intervenuta nella materia per altre regioni italiane, assume rilievo la circostanza secondo cui «l’operato del commissario ad acta, incaricato dell’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario previamente concordato tra lo Stato e la Regione interessata, sopraggiunge all’esito di una persistente inerzia degli organi regionali, essendosi questi ultimi sottratti ad un’attività che pure è imposta dalle esigenze della finanza pubblica. È, dunque, proprio tale dato – in uno con la constatazione che l’esercizio del potere sostitutivo è, nella specie, imposto dalla necessità di assicurare la tutela dell’unità economica della Repubblica, oltre che dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti un diritto fondamentale (art. 32 Cost.), qual è quello alla salute – a legittimare la conclusione secondo cui le funzioni amministrative del Commissario, ovviamente fino all’esaurimento dei suoi compiti di attuazione del Piano di rientro, devono essere poste al riparo da ogni interferenza degli organi regionali. Cosi si è già espressa la Suprema Corte con la sentenza n.28/2014, ratificando anche la n. 78 del 2011. L’aspetto giuridico normativo della legge regionale che ha fatto nascere l’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini-Pugliese-Ciaccio”, dev’essere letta in correlazione  “del superiore interesse della tutela del diritto alla tutela”  che gli utenti dell’ospedale civile di Lamezia Terme e di quelli limitrofi, come l’ospedale di Soveria Mannelli , vedono leso attraverso l’integrazione con la neonata azienda”.

Mentre, conclude, “altre regioni d’Italia che hanno la sanità commissariata lamentano la sussistenza di un buco legislativo della Repubblica, che prevede le forme e i motivi per cui una regione entra in una stagione commissariale, ma non chiarisce le forme e i percorsi attraverso i quali le regioni poi escono da questa stagione commissariale, in Calabria il problema non si pone, il consiglio regionale legifera come se fosse in piena autonomia nella gestione della propria sanità regionale. Si invitano i parlamentari lametini, che fin dal primo giorno del loro insediamento si sono mostrati sensibili e attenti alle esigenze del territorio ed al suo vasto comprensorio, nonché già  espressi sulla questione, a valutare l’ipotesi di far intervenire il Governo sulla vicenda”.

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