Lamezia, Mtl: “Sede provveditorato regionale a Catanzaro, si scrive altra pagina nera per città”

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Lamezia Terme – “Con la firma del protocollo prevista per la data odierna tra l’amministrazione penitenziaria il Comune di Catanzaro e la Provincia si chiude definitivamente un calvario durato anni sempre a discapito di Lamezia Terme”. Ad affermarlo è il portavoce cittadino di Mtl, Luigi Villella che aggiunge come “per Lamezia, oltre a restare spoglia di una struttura simbolo di legalità come il carcere, svanisce anche la possibilità di una riconversione della struttura in Uffici regionali del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria”. Secondo Villella “Non c’è stata nemmeno la volontà del nuovo Provveditore Regionale dottoressa Cinzia Calandrino a dialogare con l’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme. È stato proposto di valutare gli stabili che dall’Amministrazione comunale aveva messo a disposizione, o individuare in comune accordo uno stabile di competenza provinciale sito in piazza Mazzini (ex commissariato) e/o al demanio per identificare eventuali locali disponibili rientranti nel territorio lametino o eventuali locali confiscati alla mafia, ma nulla si è mosso in tale direzione, è stata ignorata qualsiasi proposta, ignorati i lametini, ignorato l’impegno del Ministro Orlando”. “Non c’è stata la volontà e la forza politica per impedire che, a monte, venisse chiusa una struttura efficiente ed efficace come il carcere di Lamezia Terme, accettando l’imbavagliamento della politica catanzarese. Con la definitiva chiusura del carcere ed il mancato trasferimento degli Uffici Amministrativi si scrive un’altra pagina nera per la città, fatta di fallimenti, forse calcolati, rimane il nostro impegno a favore della causa, almeno abbiamo “provato ad osare”. Lamezia continua a pagare il fallimento della passata Amministrazione all’epoca della chiusura del carcere, non potevano non sapere che l’amministrazione Penitenziaria stava procedendo alla chiusura di una struttura simbolo di partecipazione e sicurezza sociale”.

“Si andrà, quindi, - scrive - ad accettare l’idea che Lamezia Terme, la terza città della Calabria spettano solo e sempre le briciole, in questa occasione neppure quelle”. “Oggi, ci chiediamo chi ha disatteso le direttive del Ministro Orlando e le rassicurazioni espresse dal Capo di Gabinetto del Ministro Giovanni Melillo”. 

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