Lamezia, nasce “Patto sociale”: “Gettiamo il primo seme per uscire dalla politica dell’orticello e delle contrapposizioni”

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Lamezia Terme – “Oggi non presentiamo né un movimento civico, né un partito, ma un embrione, un seme, una prima fase di incontro per uscire dalla politica dell’orticello e delle contrapposizioni”. A quasi due mesi dallo scioglimento del consiglio comunale, arrivano le prime reazioni pubbliche di alcuni ex consiglieri comunali e il lancio di un nuovo progetto già in vista delle prossime elezioni comunali.

Non citati nelle 240 pagine del dossier redatto dalla commissione d’accesso, gli ex consiglieri comunali Giancarlo Nicotera ed Enrico Costantino, che sedevano tra i banchi della maggioranza a sostegno dell’ex primo cittadino Paolo Mascaro, hanno organizzato una conferenza stampa in un hotel lametino per un’analisi post scioglimento e per discutere dell’attuale situazione critica che sta attraversando la città. Con loro, l’ex assessore comunale Simone Cicco, l’ex presidente della Multiservizi Giuseppe Costanzo e il giovane Alessio Filippone. Assente l’ex consigliere Pasquale di Spena per motivi lavorativi ma che condivide con loro questo cammino. Non si sbilanciano sulle cause che hanno portato allo scioglimento, ribadendo che saranno le aule di tribunale preposte ad occuparsene.

“Da moderati, abbiamo appreso le motivazioni legate allo scioglimento – afferma Nicotera – e oggi passiamo ad un momento embrionale, con il lancio di un nuovo patto sociale. Vivendo la città uno stato di preoccupazione, la nascita di questo patto vuole proporre un nuovo percorso di speranza che coinvolga tutte le forze sane e associative di questa città fino alle nuove elezioni o se succederà che si vinca il ricorso e torni Paolo Mascaro”. L’ex capogruppo in consiglio del Cdu, ne va a delineare il suo significato: cielo azzurro in senso di trasparenza, il sole in senso di speranza e due mani protese che indicano accoglienza ma anche i punti cardine del movimento: “Legalità, sviluppo e solidarietà”.

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Parlando nella triplice veste di politico, avvocato ed ex consigliere comunale, torna sullo scioglimento del consiglio comunale che ha letteralmente affossato la città e guardando al futuro ha poi ammesso: “Il proliferare delle liste è stato un problema serio, che invece richiede totale trasparenza. La mafia prolifera dove c’è la povertà”.

Rifacendosi alle recenti decisioni commissariali sulla chiusura di impianti sportivi e teatri aggiunge: “La chiusura delle attività, anche di un teatro, non possono che riversarsi sulla situazione economica cittadina. Dopo lo scioglimento, se si pensa alle motivazioni, non possiamo accettare la teoria del Lombroso, non possiamo accettare l’idea che i lametini siano tutti delinquenti nati, e non bastano le parentele di terzo grado per sancirle”. Poi un commento sulla nuova gestione da parte della triade commissariale in una fase così delicata per la città: “Siamo dalla parte dello Stato ma questo non ci toglie la possibilità di dire che si può fare di più per non condannare la città”.

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“In un mare in tempesta abbiamo voluto proporre qualcosa di slegato dai partiti, che si apra a chi condivide i nostri sani principi per smuovere una città martoriata da questi avvenimenti” ha aggiunto l’ex consigliere Costantino.

Il pensiero di Alessio Filippone, sempre legato alla nascita del nuovo patto, è tutto rivolto ai giovani: “Lo scopo è quello di creare per loro nuove prospettive, nuove possibilità, condizioni valide per farli rimanere a Lamezia”.

Riporta come esempio l’arte giapponese del kintsugi invece l’ex presidente della Multiservizi Giuseppe Costanzo, quella che mette in evidenza le crepe tipiche di una rottura ricomponendole con cura: “Raccogliamo i cocci e ripartiamo. Subito dopo lo scioglimento tocca ripartire dagli errori, e questo “patto sociale”, lo lanciamo a tutta la cittadinanza, per stimolare la passione civile, per evitare le divisioni, proponendo invece un’idea di convergenza, senza ancora discorsi sui programmi ma sui criteri per fare buona politica”.

L’ex assessore Simone Cicco, subentrato quasi all’ultimo in Giunta a seguito della revoca dell’Astorino precisa infine: “Il nostro intento oggi, è quello di lanciare un messaggio di speranza in un momento di gran disorientamento per la città, lavorando insieme per cercare di uscire da questa situazione”.

Alessandra Renda

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