Lamezia, Noi con Salvini: bando concessione lidi andato deserto

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota di Valentina Sertini di "Noi con Salvini" in merito al bando comunale sui lidi. "Noi con Salvini" - affermano - aveva visto lungo e chiaro: come predevamo circa tre settimane fà, l'iniziativa del bando di gare per le concessioni demaniali dei due lungomari lametini è andata deserta. Per l'ennesimo anno, il lungomare di Lamezia Terme sarà sprovvisto della presenza di nuovi lidi e relativi servizi, grazie alla disorganizzazione dell'amministrazione comunale che aveva pubblicato il bando con estremo ritardo in data 16 Giugno, con relativa scadenza al 4 Luglio nonostante il via libera avuto da tempo dagli uffici competenti regionali". 

Il bando prevedeva - prosegono da NCS - lo smantellamento totale della struttura entro il 30 Settembre a proprie spese, oltre a non riconoscere assolutamente alcun tipo di proroga negli anni successivi per il cittadino che avesse deciso di investire sulle nostre spiagge. Dunque, un progetto "naufragato" perché impossibile per tempistica ed investimenti finanziari per qualsiasi imprenditore del settore e non, frutto di un'azione amministrativa lenta e superficiale; circostanza grottesca che ha il sapore della beffa per tutti gli operatori del settore e per i cittadini, che per l’ennesimo anno vedranno la costa lametina priva di turismo, non solo a causa di tale iniziativa morta ancor prima di nascere, ma fatto ancora più grave e doloroso è l'inquinamento che sta devastando la nostra costa e un lungomare abbandonato al degrado fra pavimentazione divelta e manutenzione del verde inesistente . Si sa, prevenire è sempre meglio che curare, ma per il nostro mare non esiste nè uno e nè l'altro, poiché la tutela dell'ambiente è meno che zero e fin quando la prevenzione sarà sostituita dell'illegalità che abusa del nostro patrimonio marittimo, saremo costretti a questo scenario immorale.

La città e la classe imprenditoriale che hanno bisogno di una scossa, oggi sono rappresentati da un' amministrazione che non partorisce proposte concrete per il territorio,  e che fra affidamenti diretti alle solite cooperative e la nomina del primo rimpasto di governo, dopo più di un anno, è impantanata in un immobilismo degno del suo predecessore.  In pratica siamo passati dal sindaco con la “polo” al sindaco con la “cravatta, ma la sostanza non è cambiata". 

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