Lamezia: Panedigrano interviene su proposte “Adesso Lamezia” sul Psc

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Lamezia Terme - Riceviamo e pubblichiamo la nota di Nicolino Panedigrano in risposta alle proposte del gruppo “Adesso Lamezia” in merito all’approvazione del Psc.

“Mettiamola così. Quando Obama fu eletto la prima volta, gli Usa si trovavano in una profonda crisi economico-industriale ed in pieno crollo del mercato edilizio. Ma Obama pensò ad investire nelle nuove tecnologie e nell'industria metalmeccanica (la FIAT ne sa qualcosa) non certo nell'edilizia. La Germania dopo la riunificazione sprofondò anch'essa in crisi, ma la Merkel investì nel settore dell'industria e della Green Economy, non certo nel mattone. Perché l'industria edilizia, checché ne pensino alcuni nostri insipienti amministratori e checché vogliano far credere alcuni nostri gretti speculatori, non fa mai da volano, ma al contrario è al carro dello sviluppo economico. Il gruppo di “Adesso Lamezia” ripropone, con un entusiasmo degno di altra causa, la necessità di approvare un PSC che dovrebbe rilanciare l'economia della città. E quello in cantiere è un PSC che propone l'ulteriore espansione della città verso le aree agricole e un diluvio di cemento. Immagina cioè una città in pieno sviluppo e affamata di case e costruzioni. Ma, con la sanità lametina in corso di smantellamento, con un aeroporto senza ricadute economiche sulla città, con l'area industriale che non decolla, con il commercio scappato altrove, con il turismo e il termalismo che languono, con l'agricoltura in crisi costante (salvo qualche nicchia di eccellenza), quale sviluppo hanno visto l'amministrazione comunale e gli amici di Adesso Lamezia per pensare che ci sia ancora bisogno di case, di altre aree industrial-commerciali e di consumo di suolo? Quel che poi stupisce è il fatto che i nostri renziani della prima ora, che usano praticare il culto della personalità del loro leader (come i nord-coreani con Kim Il Sung) e che chiedono per la città uno scatto “alla Renzi”, l'unica cosa che non vogliono copiare del loro capo è il PSC a mattoni zero che egli ha varato per Firenze e che usa sbandierare ai quattro venti. Tanto più che adesso anche il governo Letta ha proposto un disegno di legge che prevede che contro il “consumo indiscriminato del suolo [...] Si potrà costruire solo se si riutilizza” per perseguire il dichiarato fine “di incentivare il riuso e il recupero del patrimonio edilizio civile e industriale”. Noi, che rispetto agli USA siamo la provincia della provincia dell'impero, ci attardiamo invece tuttora al miraggio dell'edificare, edificare e ancora edificare. Solo che, con un mare di case sfitte e invendute, di edifici popolari da completare ed assegnare, di due centri storici su tre da recuperare, di una miriade di quartieri periferici da riqualificare, di aree edificatorie da completare (una per tutte l'area API), non si capisce a chi si dovrebbe rivolgere il mercato delle tante nuove costruzioni che il PSC prevede. Evidentemente Vittorio Paola di Adesso Lamezia e il resto dell'amministrazione comunale pensano che sia un mercato appetito dagli emiri arabi o dagli oligarchi russi. E allora l'unica risposta sensata che sorge spontanea è quella dell'on. Trombetta di Totò: ma ci faccia il piacere!”.

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