Lamezia Terme - Una vigilia di Ferragosto all’insegna del dibattito politico acceso in città. Convocato per questa sera nella sede del Partito democratico a Bella, il direttivo cittadino con all’ordine del giorno le imminenti elezioni politiche. La riunione è finalizzata ad avviare il dibattito sui nomi da proporre per arrivare alla scelta finale dei candidati. Con un numero ristretto di parlamentari e con i collegi ridimensionati, diventa oltremodo difficile arrivare ad una “serena” e lucida sintesi. Nel Pd, ad esempio, il dibattito, a partire dalle riunioni provinciali, ha fatto emergere una serie di contraddizioni che vanno avanti da giorni. C’è chi evidenzia la necessità di fare una valutazione sugli uscenti, a partire da Antonio Viscomi e chi invece punta sulla candidatura di Francesco Pitaro, già oggetto della controversa mancata candidatura alle Regionali con tanto di polemiche. Senza parlare poi delle autocandidature di certuni per “spirito di sacrificio” e pronti “se il partito me lo chiede”.
Tuttavia, secondo i soliti bene informati, la figura di Pitaro torna prepotentemente alla ribalta e pare che a proporla sia soprattutto il partito di Lamezia. Ma nella base e fra alcuni quadri dirigenti locali, si fa rilevare la “stranezza” che a proporre la candidatura di un esponente “catanzarese” sia paradossalmente il Pd lametino. In attesa della riunione di stasera e dei risvolti che avrà, un altro dei partiti del centrosinistra, alleato del Pd, ovvero Sinistra italiana, ha avviato il dibattito al suo interno e pare prevalere la linea che porterebbe ad avanzare l’ipotesi della candidatura di Gianni Speranza. L’ex sindaco di Lamezia dovrebbe essere l’alternativa alle proposte degli altri alleati. Pd in primis. Saranno giorni frenetici per la scelta definitiva dei candidati con i gruppi dirigenti chiamati a dare dimostrazione di compattezza. Quella compattezza necessaria ad evitare la sconfitta.
A. C.
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