Lamezia, Partito Rifondazione Comunista: più attenzione ai torrenti Piazza e Canne

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Lamezia Terme – “Recentemente Carlo Tansi,  ha chiesto pubblicamente alla Procura della Repubblica lametina di indagare su quella che ha definito “una vera e propria bomba ad orologeria”. In particolare il professore Tansi ha chiesto che si indaghi sulle decine e decine di case costruite, anche recentemente, sugli argini del torrente Piazza.  Una situazione quella del Piazza non dissimile dagli altri corsi d'acqua lametini” è quanto scrive in una nota Per Rifondazione Comunista – La Sinistra Luciano Rimini. “Un allarme quello del responsabile della Protezioen Civile che per anni abbiamo lanciato in perfetta solitudine – aggiungono – è del 28 marzo del 2003 un lungo esposto con il quale segnalavamo alla magistratura, attraverso un accurata documentazione fatti e circostanze che avrebbero potuto scatenare improvvisi eventi dannosi e drammatici nel territorio lametino in alcuni tratti dei corsi d'acqua e nella piana. Ad un anno e mezzo da quell'esposto fummo convocati dal NOE (nucleo operativo ecologico dei carabinieri) poi, più nulla”. Sempre nel 2003, Rifondazione comunista consegnò alla Procura uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) in merito ai rischi idrogeologici che interessano il territorio lametino. Lo studio riguardava, in particolare, i due torrenti che attraversano l’abitato di Nicastro  (Piazza e Canne)”. 

“Sempre nel 2003 come Rifondazione comunista, consegnammo, alla magistratura uno studio del CNR realizzato sui Torrenti Piazza e Canne. Dopo una lunga analisi tecnica,  lo studio si concludeva con l’affermazione secondo cui: “I calcoli idraulici hanno dimostrato che attualmente anche eventi di piene caratterizzati da livelli di eccezionalità modesta, ovvero da tempo di ritorno maggiore o uguale a 20 anni, potrebbero mettere in crisi il reticolo idrografico in quasi tutte le sezioni critiche, causando esondazioni nell'abitato”. “Dopo decenni caratterizzati da un sistematico stupro del territorio, avallato da coperture politiche e da negligenza amministrativa a diversi livelli, dalle sottovalutazioni corali delle grida di allarme, ci saremmo aspettati  un’attenzione maggiore al tema della sicurezza del territorio – precisano -  la fragilità del nostro territorio ed il degrado che lo attraversa richiedeva piani, interventi e finanziamenti mirati. Il rispetto delle numerose leggi di tutela del territorio e della incolumità pubblica che è un obbligo e non un optional”. 

“Accanto agli esposti Rifondazione, sui rischi idrogeologici del nostro territorio, ha prodotto negli anni numerose interrogazioni Parlamentari, regionali e comunali rimaste purtroppo, spesso, senza risposta – aggiungono - un allarme, dunque, quello sulla pericolosità delle condizioni dei torrenti lametini accanto a quello per la diffusione dell'abusivismo edilizio, fenomeno questo non estraneo  alle tante tragedie che si sono consumate in questi anni nel nostro Paese, che da tempo e, purtroppo, in solitudine abbiamo ripetutamente lanciato”. “Una situazione conosciuta da molti (magistratura, governi locali, associazioni)  e per la quale si è consumato un colpevole silenzio. Per Rifondazione la punibilità dei reati a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini rappresentano non solo una garanzia certa di giustizia ma anche un valido deterrente contro l’occupazione illegale del territorio”. 

“E' bene ricordarlo – precisano - tutto ciò è potuto accadere anche per l'indifferenza e le coperture di chi avrebbe dovuto esercitare controlli sull’ambiente e non lo ha fatto. Auspichiamo che anche la Commissione straordinaria si  occupi al più presto della denuncia fatta dal professor Tansi attivando tutti gli strumenti in suo potere al fine, soprattutto, di attivare politiche e strumenti  di prevenzione e di controllo. Lo abbiamo detto per anni e lo ribadiamo oggi, anche in seguito alla denuncia del Professore Tansi alla quale auspichiamo venga dato seguito: in questa situazione diventa di grande rilievo l'azione giudiziaria, volta a tutelare il diritto inalienabile di ogni cittadino di vivere in un ambiente sano e sicuro”.

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