Lamezia, Patto Sociale: "La mafia si combatte solo promuovendo le forze pulite di una città"

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Lamezia Terme - “Con grande senso istituzionale ci eravamo astenuti sino ad ora dal giudicare e commentare pubblicamente l'operato dell'attuale Commissione Straordinaria. Capiamo le difficoltà -sostengono in una nota dal gruppo Patto Sociale nato lo scorso gennaio - ci rendiamo conto che non è affatto facile amministrare, ma davvero iniziamo a non comprendere tante cose”.

“I Commissari, vogliano o no, sono chiamati ad amministrare una città ed una comunità nel migliore dei modi - proseguono - favorendo lo sviluppo sano dell'economia locale (specie in una città come Lamezia Terme che fonda la sua ricchezza per la maggior parte sul commercio, sull'artigianato e sul settore privato), valorizzandone le professionalità e le peculiarità. La mafia non si combatte solo con i divieti (pur importanti e giusti), ma la si sconfigge creando economia sana che funge da anticorpo e da antidoto all'economia del malaffare”.

“Non riusciamo, pertanto, a cogliere la contingente dichiarazione di fallimento delle professionalità comunali - evidenziano da Patto Sociale - con la relativa inusitata cessione di un ruolo chiave e fondamentale in settori strategici e basilari ad una città che certamente (con le sue Amministrazioni) non si è distinta nel tempo per lungimiranza o per volontà di dialogo concreto, reale, fattivo e paritario con Lamezia Terme. Gli investimenti o le progettualità non sono solo burocrazia o freddi e meccanici adempimenti, ma anche conoscenza vera e profonda del territorio, delle sue potenzialità e vocazioni, delle sue ricchezze e del suo potenziamento ad ogni livello. Tutto ciò non può essere slegato da quella che si chiama, nel senso nobile del termine, "politica"; sì, politica nel senso alto e puro, quella che Don Luigi Sturzo tutelava e promuoveva, difendendo le autonomie locali ed il loro diritto a crescere in una visione di sviluppo sinergico, ma con il diritto vitale delle singole Comunità a vedere tutelata la propria crescita, liberandosi da condizionamenti esterni”.

“La mafia la si combatte davvero - sottolineano ancora - solo promuovendo le forze pulite di una Comunità e di una Città e questo ad ogni livello, sia esso sportivo, culturale, aggregativo, associativo, sociale ed economico. La mafia muore solo dove cresce la Comunità sana che è vita, progresso ed unità d'intenti, allontanando e scacciando le cellule malate, ma favorendo gli anticorpi che una collettività possiede ed ha all'interno del suo corpo. ‘Non esistono liberatori, ma uomini che si liberano’ e questo potrà avvenire solo se la Commissione straordinaria davvero capirà che quella lametina è una Comunità stupenda ed integra, che vuole combattere, assieme alla Magistratura ed alle forze dell'ordine (encomiabili per gli sforzi e le energie sin qui profusi in ogni istante) ed a tutti gli uomini e donne di buona volontà, il cancro mafioso”.

“I Commissari – concludono da Patto Sociale - escano dai loro uffici, vivano la Città, ne colgano le bellezze e la forza vera che non è solo quella delle carte, ma è fatta dal sudore che commercianti, sportivi, imprenditori, professionisti e donne e uomini di tutte le età, in ogni dove ed ogni giorno, profondono e versano per fare crescere Lamezia Terme. Altrimenti davvero ogni sforzo sarà inutile e vano perché "solo se staremo e cresceremo tutti assieme, potremo farcela”.

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