Lamezia, presunta incompatibilità in Comune: lettera del segretario generale ai consiglieri

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Lamezia Terme - Avviato ufficialmente il procedimento nei confronti di tutti i consiglieri comunali di Lamezia, per verificare eventuali incompatibilità dopo la denuncia presentata al Tribunale cittadino, da un candidato al Consiglio comunale e primo dei non eletti che rivendica lo scranno attualmente occupato da un candidato a sindaco del centrodestra. Secondo quanto appreso, il segretario generale del Comune, Pasquale Pupo ha inviato a tutti i consiglieri (non sono coinvolti nella verifica gli assessori poiché nessuno di loro è stato eletto ma nominato dal sindaco), le lettere per chiarire la singola posizione nei confronti dell'Ente.

Nella lettera, si fa riferimento all'articolo 63, comma 1, n.6 del Decreto legislativo 276/2000, il quale prevede che versa in una condizione di incompatibilità con la carica di sindaco o di consigliere comunale "colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente verso il Comune o la Provincia, ovvero verso un Istituto o aziende ad essi dipendenti (nel Caso del Comune di Lamezia anche verso la house, Multiservizi, ndr), è stato legalmente messo in mora ovvero avendo un debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi di detti Enti, abbia ricevuto invano notificazioni dell'avviso di cui all'articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602".
Rilevato, scrive il segretario "che più in dettaglio i rilievi in parola si fondano per quanto qui di interesse sul consolidato orientamento espresso dal ministero dell'Interno, secondo il quale, nel caso in cui l'amministratore versi in una condizione di incompatibilità per l'esistenza di un debito liquido ed esigibile nei confronti del proprio Ente, la rateizzazione del debito richiesta al proprio Ente non è sufficiente a far venir meno l'ipotesi di incompatibilità rappresentando questa solo una semplice modalità di pagamento". In sostanza, secondo il ministero dell'Interno, "solo l'estensione del debito, con il pagamento dell'ultima rata prevista dal piano, fa cessare il conflitto di interesse...".

Nella lettera si rileva poi la "mancata estensione delle verifiche condotta dagli uffici comunali alle eventuali posizioni debitorie dei consiglieri comunali eletti nei confronti della Lamezia Multiservizi, la cui sussistenza sarebbe idonea a fondare una condizione di incompatibilità ai sensi della disposizione normativa sopra evocata, stante la natura di ente in house della società...".

"Tenuto conto - si legge altresì - che non risulta essere stata condotta nei confronti dei consiglieri comunali alcuna verifica su eventuali posizioni di debito liquido ed esigibile nei confronti della Lamezia Multiservizi". Ritenuto ciò, quindi, si avvia il "procedimento finalizzato al riesame delle eventuali condizioni di incompatibilità con la carica assunta". Responsabile del procedimento è stata nominata da dottoressa Anna Longobardi. Il termine previsto per la conclusione del procedimento è pari a trenta giorni dalla lettera di Pupo datata 25 maggio 2020. I consiglieri, dopo aver preso visione degli atti, potranno in questo lasso di tempo produrre memorie scritte e documenti pertinenti all'oggetto del procedimento.
Ergo, entro il 25 giugno dovrà essere completata una "pratica" tutta interna al Comune e ai consiglieri che sta già facendo discutere l'intera comunità lametina. Gli esiti del provvedimento di riesame, evidenzia nella lettera, il segretario comunale "saranno trasmessi al presidente del Consiglio comunale per le determinazione di propria competenza". Insomma, al termine delle verifiche il presidente dell'Assemblea civica sarà tenuto a convocare una riunione del civico consesso dove, evidentemente, saranno rese pubbliche le presunte incompatibilità e si conosceranno anche i nomi dei consiglieri.

Antonio Cannone

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