Lamezia: Pulella e Pelaia replicano a presidente ordine ingegneri Catanzaro su Psc

manifesto-psc.jpg

Lamezia Terme - L’architetto Manuel Pulella, ex dirigente e Rup del Psc, e l’avvocato Cesare Pelaia, ex segretario generale e dirigente del Comune di Lamezia, hanno inviato una nota di replica alle dichiarazioni sul Psc da parte dell’ing. Saccà, presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Catanzaro.

“Nel merito più specifico della nota si invita l’ing. Saccà a voler controllare il portale del Comune, dove è possibile verificare che i documenti che costituiscono il progetto del PSC recano l’indicazione dei componenti il gruppo di progettazione. E’ di immediata evidenza che gli originali, “il malloppo cartaceo” richiamato dall’ing. Saccà, che – banalmente, sia consentito – in quanto “cartaceo” non può trovarsi sul portale, è depositato presso gli Uffici comunali e reca le firme necessarie.

Tra i documenti inseriti sul portale vi sono gli elaborati (tav. 1.2 e REU) che non recano, e non possono recare, la firma dei professionisti incaricati per ovvii motivi amministrativo/procedurali, che possono non essere noti ai più. Per essere più chiari: il Consiglio Comunale ha ritenuto di modificare parzialmente, nell’ambito delle competenze che le leggi dello Stato attribuiscono e sulla base dell’autonomia amministrativa garantita dalla Costituzione, il progetto di PSC. Questo ha comportato di conseguenza l’integrazione/modificazione di alcune tavole e documenti del  progetto medesimo rispetto a quelli presentati e firmati dai professionisti. E’ quindi evidente che i documenti, come modificati e “firmati” dal Consiglio Comunale con l’approvazione della delibera, devono essere resi intellegibili a chiunque e che non si era più di fronte - in parte - ai documenti di progetto, che comunque costituiscono tuttora allegati dell’intero progetto di Piano. E’ appartenuto quindi alla competenza del Dirigente e del RUP provvedere a che i documenti fossero resi conformi a quanto sancito dal Consiglio Comunale. Per inciso – a proposito di un’affermazione del Presidente dell’Ordine a dir poco gratuita - è appena il caso di richiamare la circostanza che il RUP possiede i titoli di Architetto e Dottore di Ricerca in Pianificazione Territoriale ed è regolarmente iscritto all’ Ordine professionale.

A maggior chiarimento si precisa che i documenti recanti la firma del Segretario Generale/Dirigente e del RUP potevano anche non essere firmati da questi ultimi. La loro firma sancisce infatti esclusivamente la coerenza tra quanto deliberato dal Consiglio Comunale e quanto riportato sul progetto di PSC per come risultante dall’atto di adozione da parte del Consiglio Comunale.  Ancora, appare strano che l’ing. Saccà si stupisca della procedura testé richiamata. Nel 2007, e all’epoca l’ing. era già Presidente, la variante alle NTA del vigente PRG approvato dal Consiglio Comunale non recavano la firma di nessun tecnico. E anche allora Lamezia era la terza città della Calabria. Perché stupirsi ora? Forse per il motivo che lo stesso Saccà richiama, citando Giulio Andreotti: “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca”? O forse è il caso di richiamare un altro detto, un po’ più antico, latino:  "cui prodest ? ”

Infine è appena il caso di segnalare che, laddove il Ppresidente dell’Ordine degli ingegneri di Catanzaro avesse ragione, il ruolo che ricopre gli impone di presentare istanza al TAR per richiedere l’annullamento di un atto da lui ritenuto illegittimo, piuttosto che alimentare inutili e sterili illazioni. Solo che, in questo caso, dovrebbe indicare da “quali” illegittimità l’atto sarebbe affetto, non bastando per un ricorso giurisdizionale un’affermazione apodittica”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA