Lamezia: Regione organizza incontro su precariati Lsu-Lpu

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Lamezia Terme - "E' la prima legge regionale in Italia che costituisce un albo dando continuità per tre anni e non la solita proroga annuale che vedeva tutti impegnati a chiedere ed a richiedere una chance. Si tratta di tre anni con la certezza anche dell'opportunità di una stabilizzazione". A dirlo è stato il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, parlando a circa duemila precari, tra i quali Lsu e Lpu, della legge che, per "la prima in Italia, consente l'istituzione dell'albo dei precari''. ''Abbiamo fatto una proroga - ha aggiunto - ed è da anni che la Regione si fa carico di questa proroga. Abbiamo avuto dal Governo risposte importanti, su nostro impulso e le nostre azione messe in campo, che ci consentono di ottenere la possibilità della stabilizzazione. Quindi 50 milioni di euro che serviranno per far fuoriuscire dal bacino queste persone. Questo significa azione concreta, risposte, prospettive, futuro serio per questi lavoratori". Parole, quelle di Scopelliti, cui hanno fatto eco le affermazioni del presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, il quale ha ricordato che si tratta di "una platea enorme di precariato che abbiamo ereditato. Sul lavoro - ha aggiunto - non bisogna dividerci, soprattutto in un momento di crisi acuta che stiamo attraversando sul precariato. Lsu e Lpu svolgono un ruolo fondamentale e essenziale per i Comuni perché senza il loro impegno non si potrebbe andare avanti". Talarico ha poi sottolineato che "il governo nazionale, con il quale siamo riusciti ad intrecciare rapporti molto proficui, ha fatto cose importanti in tale direzione stabilendo lo stanziamento di 25 milioni di euro per pagare gli arretrati 2013. Lo stesso ministro D'Alia è stato qualche giorno fa a Lamezia per recepire le esigenze dei lavoratori e per capire come si possa arrivare ad una stabilizzazione definitiva. Come Regione ce l'abbiamo messa tutta, come dimostrano segnali di non poco conto tra cui l'approvazione del bilancio ogni anno puntualmente entro dicembre e nei termini".

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Per l'assessore regionale Nazzareno Salerno "è stato messo un punto fermo per far sì che in questi tre anni si possa raggiungere l'obiettivo della stabilizzazione degli oltre settemila precari. Con grandi difficoltà quest'anno abbiamo dato la copertura finanziaria per i prossimi tre anni e nessuno potrà dire che non c'è. Si tratta di un primo tassello che abbiamo inserito per avviare questo percorso virtuoso". Questo specie se si considera il fatto che "essere precari, non solo significa non avere prospettive per il futuro, ma significa anche andare a chiedere un prestito in banca di duemila euro e vederselo rifiutato". Presenti all'incontro anche le organizzazioni sindacali secondo le quali, così come ha detto Roberto Castagna, della Uil, "la giornata di oggi dovrebbe sancire la fine del lavoro nero legalizzato. Si tratta di un punto di partenza - ha aggiunto - ma è anche la dimostrazione che quando c'è gioco di squadra è possibile ottenere risultati". Ecco perché, ha detto Paolo Tramonti della Cisl, "non può essere questo un terreno di polemica. Si tratta di un'iniziativa importante che mette un primo tassello su quello che è il problema del precariato anche se c'è bisogno di un piano complessivo per il lavoro su cui dobbiamo avviare un'azione sinergica". Per Antonio Persico dell'Ugl "oggi dobbiamo credere nelle potenzialità di ciascuno di noi e metterci insieme, andando anche dal governo nazionale per rivendicare i nostri diritti". Elisabetta Fruci della Cgil, infine, ha sostenuto che bisogna "essere responsabilmente vicini agli atti concreti, dopo tanti anni di sacrifici e di rivendicazioni per diventare lavoratori di serie A, cioè come tutti gli altri lavoratori". Aurelio Monte, dell'Usb, invece, ha detto di non avere capito "ancora il senso di questa manifestazione. Stiamo a discutere di aria fritta - ha proseguito - e lo stesso governo nazionale dalla montagna ha partorito il topolino. Se entro il 2006 non ci saranno le stabilizzazioni, andremo tutti a casa. Ecco perché bisogna dire ai lavoratori dove stanno i limiti e come si possono superare". Monte, quindi, ha invitato tutti "all'unità", ricordando che "i 50 milioni di euro per la stabilizzazione altro non sono che soldi non utilizzati dal 2007. Erano soldi dormienti e noi come lavoratori non siamo per niente convinti di questa legge regionale e aspetteremo di fare un altro incontro perché la partita non può finire così".

REAZIONI

Chiappetta (Ncd): "Misure per precari sono pietra miliare"

''L'appuntamento di oggi a Lamezia Terme, nella storia della regione e soprattutto per la vicenda personale e professionale di migliaia di lavoratori precari, rappresenta una pietra miliare e rende evidente come accanto al necessario governo dell'emergenza questa classe dirigente regionale abbia saputo mettere in campo strategie di programmazione destinate a risolvere, una volta per tutte, problemi storici e divenuti insopportabili''. ''Quelli dei progetti triennali, dell'elenco regionale, delle risorse e del coinvolgimento di tutti gli attori locali ed Istituzionali nel percorso di stabilizzazione - prosegue - sono elementi assolutamente degni di nota e non v'è polemica alcuna che possa negare l'importanza del percorso compiuto. E' un risultato raggiunto grazie ad una solida, costante ed autorevole interlocuzione con il Governo centrale portata avanti dal presidente Scopelliti e supportata dall'assessore Salerno nell'ottica di una comune e dovuta assunzione di responsabilità regionale e nazionale; ci sono altri passi da fare ma il percorso è stato definitivamente avviato ed oggi non può che essere ricordata come una giornata positiva per l'amministrazione regionale e per tutti quei lavoratori da troppo tempo privati di garanzie e diritti. Lo testimonia indiscutibilmente la valutazione ed i contributi fornitici dalle organizzazioni sindacali con le quali attraverso un dialogo costante è possibile definire soluzioni certe e condivise''

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