Lamezia, Ruberto presenta un esposto-diffida su candidabilità di Pegna: "Sussistono profili di illegittimità"

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Lamezia Terme - Vincenzino Ruberto, primo dei non eletti nella lista Udc alle elezioni Amministrative del novembre 2019, torna alla "carica" e chiede, attraverso un esposto-diffida stragiudiziale e messa in mora, la decadenza dalla carica di consigliere comunale di Ruggero Pegna. Ruberto ha inviato l'esposto alla procura di Lamezia, al prefetto, al sindaco di Lamezia, al presidente del Consiglio comunale (tra l'altro ancora da eleggere), al segretario generale del Comune di Lamezia, al dirigente del Settore economico e finanza.

Nell'esposto, Ruberto fa riferimento ai vari passaggi che si sono consumati in Consiglio comunale rispetto "ai procedimenti di incompatibilità dei consiglieri comunali". Nell'esposto egli "diffida il presidente del Consiglio e tutta l'Assemblea comunale dal convalidare il signor Ruggero Pegna a seguito della ripetizione delle elezioni dei giorni 3 e 4 ottobre 2021: e ciò prendendo atto atto degli esiti dell'intervenuto accertamento ex art. 71 Dpr 445/2000...". "La ripetizione del voto nelle 4 sezioni indicate corrisponde - prosegue Ruberto - al primo turno elettorale, non essendoci stato il turno di ballottaggio e i consiglieri comunali saranno proclamati sulla base della somma dei risultati dei verbali del primo turno di novembre 2019 con i risultati dei verbali del primo turno di ottobre 2021, senza soluzione di continuità. Nella sostanza - spiega Ruberto - il signor Ruggero Pegna ha perso i benefici ininterrottamente ottenuti con la mendace dichiarazione del 20 dicembre 2019, che lo ha condotto ad essere convalidato in data 21 dicembre 2019 (delibera Consiglio comunale n° 1), in data 23 luglio 2020 (con delibera Consiglio comunale n° 23) con effetto di essersi realizzata la decadenza dalla carica di consigliere comunale già dal 21 dicembre 2019 il Pegna, insomma, ad oggi - scrive Ruberto - è da considerarsi decaduto".
Diffida poi "il sindaco e il segretario generale pro tempore ad un corretto e legittimo svolgimento delle procedure di convalida", nonché "il dirigente del settore Economico e finanziario a verificare e segnalare il danno erariale in capo a soggetti che hanno determinato la liquidazione dell'indennità di carica in favore di soggetti che hanno reso a suo tempo dichiarazioni mendaci, procedendo per quanto di competenza e rifacendosi patrimonialmente nei confronti dei responsabili".

Le richieste alla Procura e alla Prefettura

Ruberto, quindi, chiede alla procura della Repubblica di Lamezia e al prefetto di Catanzaro di "esercitare i propri poteri di controllo e di indagine per accertare la sussistenza di profili di illegittimità degli atti e dei procedimenti dettagliatamente richiamati, nonché eventuali ipotesi di responsabilità penali ed erariali di tutti i soggetti coinvolti". Di "vigilare sull'intero iter amministrativo che sta riguardando il signor Pegna e che ha costretto lo scrivente ad una abnorme attività diretta a far valere le proprie ragioni". Di "verificare la responsabilità penale, amministrativa e disciplinare per la mancata segnalazione all'Autorità giudiziaria dell'accertata dichiarazione mendace resa dal signor Pegna Ruggero in data 20 dicembre 2019, nei confronti di tutti i pubblici ufficiali che si siano resi omissivi ai propri obblighi di segnalazione". Ruberto, nel suo esposto ha allegato l'ordinanza del Tribunale di Lamezia del 18 marzo 2021 e la segnalazione del Comune di Lamezia del 17 giugno 2021.

Segnalazione della commissione prefettizia

Vi è da dire inoltre che la Commissione prefettizia insediatasi al Comune a seguito dello scioglimento per rivotare nelle 4 sezioni citate, in data 17 giugno 2021, dopo aver ricevuto una nota dei legali di Ruberto, aveva segnalato alla procura (protocollo 1620/21 del 18 giugno 2021) la vicenda, ripercorrendo quanto accaduto relativamente ai passaggi chiamati in causa da Ruberto sull'incompatibilità di Pegna e ricordando le ulteriori istanze prodotte dallo stesso Ruberto per avere chiarimenti presso gli uffici comunali anche a giugno scorso. "Emerge dunque - scrivevano i tre commissari prefettizi nella segnalazione alla procura - da quanto evidenziato, la necessità di rappresentare a codesta Autorità giudiziaria le suddette circostanze che possono integrare fattispecie rilevanti dal punto di vista penale a tutela del pubblico interesse".

A. C.

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