Lamezia, sindaco Mascaro trasmette ulteriore memoria alla commissione d’accesso antimafia

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Lamezia Terme – Prosegue ormai da oltre quattro mesi il lavoro della commissione d’accesso antimafia al Comune di Lamezia. La proroga per ulteriori tre è arrivata infatti a settembre con scadenza nel mese di dicembre, quando si dovrà stabilire se vi siano i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale.

La commissione si è insediata quasi all’indomani dell’operazione “Crisalide” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri scattata il 23 maggio 2017. Nell’indagine erano finiti anche due, ormai ex, consiglieri comunali: Giuseppe Paladino (dimessosi a seguito dell’operazione) e Pasqualino Ruberto (già dimissionario dopo l’inchiesta “Robin Hood” che lo ha visto coinvolto). Anche un’altra consigliera, Marialucia Raso, si è dimessa dopo l’operazione  in quanto tra gli arrestati figurava inoltre il fidanzato. Ma secondo il Prefetto Latella, i presupposti per l’arrivo della Commissione d’accesso vi erano già prima che scattasse “Crisalide”.

In tutti questi mesi il sindaco Mascaro è stato però chiaro: “Lo scioglimento, sarebbe un vero e proprio attacco al cuore della democrazia”. Il sindaco, nei mesi scorsi, aveva inoltre fatto avere alla Commissione d’accesso un dossier di 26 pagine contenenti documenti dettagliati su come "non possano sussistere i presupposti per lo scioglimento comunale".

A questo, proprio sulla sua pagina facebook, il primo cittadino ha comunicato di averne inviata anche un’altra. “Facendo seguito alla corposa memoria inviata il 06 settembre, è stata trasmessa oggi alla Commissione di Accesso altra memoria di ulteriori 12 pagine suddistinta in 6 capitoli che, corredata da 31 significativi documenti, testimonia ancora di più quanto l'operato dell'amministrazione costituisca diga irrinunciabile alla criminalità ed al malaffare. Si auspica, quindi, che vi sia al più presto l'inevitabile provvedimento che riconoscerà l'inesistenza di ogni presupposto richiesto dalla legge per uno scioglimento che, nel caso concreto di Lamezia - conclude Mascaro - costituirebbe, lo si ripete ancora, inaccettabile attacco al cuore della democrazia”. 

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