Lettera aperta del consigliere De Biase al Presidente del Consiglio Renzi

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Lamezia Terme - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che il consigliere comunale Salvatore De Biase ha indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi sulle problematiche che vive il Sud. “Presidente Renzi, ieri come oggi, c'è un Sud che non può più aspettare il proprio sviluppo e  non può rimanere il "resto d’Italia" È  arricchente e illuminante  il libro di Pino Aprile, dal titolo "Terroni", quando evidenzia: il Sud ha sempre dato, senza mai ricevere, e non ci può stare anche la beffa di chi l, oggi, dal "nord grasso" accusa il mezzogiorno di assistenzialismo, ricco di malaffare, e poi venire a prendersi anche l'applauso nelle piazze. Poveri noi! Abbiamo sempre sognato, trasporti migliori, autostrade adeguate, una sanità assistente e innovata, strutture scolastiche non fatiscenti, università che capitalizzano il sapere dei propri laureati,senza vederli sempre partire ; investimenti adeguati per superare la fragilità economica, storica, politiche a tutela delle famiglie, per gli anziani che aumentano, investimenti per la disoccupazione, asili nido...

Sig. Presidente, cresce la nostra povertà, e non si possono più registrare spot o promesse, noi si ha bisogno inderogabilmente di certezze, ed avere Lei Presidente, anticipato al mondo intero, la nuova Sa/Rc, auspichiamo che non sia un'altra amarezza, un'altra illusione, un'altra motivazione di fuga dalla Calabria e del mezzogiorno intero, specie delle giovani generazioni, che a partire dalle università, si spostano verso un nord maggiormente garantista delle loro aspettative. Senza contare la nostra popolazione che invecchia e la storica emigrazione che aumenta e si lega ad una poca imprenditoria già fragile, ed oggi  morente. Sono fattori questi che mi spingono a scriverLe nel rispetto più assoluto, in quanto Lei, giovane Presidente del Consiglio, io semplice cittadino della Calabria, che attende una Sua risposta, anche nelle vesti di consigliere comunale della bellissima città di Lamezia Terme, area centrale della Calabria, termale, marittima, produttiva, agricola, con il sole per 7 mesi all'anno , con un'area industriale importante, con un territorio da scoprire nel contesto archeologico, con una storica mostra fieristica, con una sede aeroportuale che annovera milioni di passeggeri, con un nodo ferroviario strategico, con un'amministrazione giovane e motivata, assieme ad un Sindaco che ama la propria città. Venga a visitarla questa città, la attenzioni, l'aiuti a superare gli affanni, e vedrà che città ospitale l'attende.

Con tale premessa Sig. Presidente domando: chi, nel sud deve dare lavoro? Le industrie che non ci sono, i comuni dilaniati da tagli e debiti assieme al taglio delle province, a ragione o a torto? La difficoltà a garantire servizi ad una immigrazione insostenibile, impoverente per il nostro territorio?  Le aziende sanitarie commissariate o/e impedite ad assumere nuovo personale? Banche che non finanziano progetti, bensì offrono prestiti alle famiglie, per ulteriori debiti, dovuti ad una già fragile economia,? L'assenza concreta  di una mancata rete tecnologica moderna e adeguata.per la comunicazione? Presidente le famiglie hanno rotto i propri salvadanai per sopravvivere, hanno venduto il proprio oro, conservato finora gelosamente nei cassetti, e mi creda, non vedono prospettiva, se non quella di tornare con le valige in mano, ieri di corde legate, oggi con dentro un computer. Questo  Sig Presidente,  significa che dall'unità d'Italia, nulla o poco è cambiato per quelli che viviamo in fondo allo stivale. Mi creda Sig Presidente, se non riparte il mio Sud, sarà difficile che riparta l’Italia".

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