Petronio: Lo Moro non ha titolo ad intervenire perché non iscritta al Pd

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Lamezia Terme - "La Senatrice in carica, di cui nessuno aveva voluto disturbare le vacanze, ha inteso aggredirmi prendendo spunto da alcune osservazioni di carattere politico-programmatico indirizzate prevalentemente al Segretario Regionale ed a quello Provinciale del Partito”. Così l’ex senatore Giuseppe Petronio risponde alle accuse rivoltegli dalla senatrice Lo Moro.

“Una difesa d’ufficio dei due, in effetti, che non avrebbe alcun motivo di essere se non fosse per il fatto che sia l’uno che l’altro sono quelli che le hanno consentito di Commissariare il Partito di Lamezia e di indicare quale unico candidato alle Primarie un suo pupillo,  personalmente rispettabile ma politicamente non eccelso,ben sapendo che diversamente il Partito non lo avrebbe mai indicato preferendogli uno dei cinque candidati interni. La mia responsabilità, in questa vicenda è solo quella di aver fatto il mio dovere di iscritto e di Dirigente, senza fingere l’entusiasmo di altri amici che, invece, hanno ritenuto, per quieto vivere, di mostrare un formale notevole impegno verso la candidatura. Con i risultati che tutti sappiamo nonostante la  grande disponibilità del Commissario che ha fatto  campagna elettorale utilizzando anche un elenco di elettori notoriamente fornitogli da  importanti amici esterni al Partito. La Senatrice dovrebbe perciò, essa si,  per un fatto di decenza, nascondersi e misurare pensieri e parole – continua Petronio - anche perché non risulta iscritta al Partito, è stata nominata  e non eletta al Senato lì dove, voci di corridoio dicono che lavora con altri alla scissione del Partito.

Il titolo per intervenire con metodo padronale nel Partito di Lamezia è quindi completamente assente ed a nulla vale la chiamata di correo agli amici e compagni che hanno sostenuto in sede locale la candidatura Richichi così come quella di Magorno e Bruno che,  sostenitori acritici del Segretario Nazionale, alla prima occasione non potranno che rendersi da lei autonomi. Mi permetto quindi di darle un suggerimento: non esageri con il tono padronale che talvolta diventa arroganza anche perché, essendo completamente estranea ai problemi della Città, la gente, compagni e non, non credo che farà un dramma quando tra non molto si sarà ritirata dalla vita pubblica. Ed in ogni caso – conclude -  per quanto riguarda la mia persona, tenga presente di avere a che fare per storia familiare, personale  e politica con una persona seria, affidabile, capace ed onesta a prova di tutte le antimafie di questo mondo".

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