Piccioni (Lamezia Insieme): Tari introdotta da legge di stabilità. No mistificazioni

ROSARIO-PICCIONI-nuova.jpgLamezia Terme - “Occorre fare chiarezza e parlare ai cittadini il linguaggio della verità - scrive Rosario Piccioni (Lamezia Insieme) intervenendo in merito alla vicenda della Tari - soprattutto su un tema delicato come quello della tassazione che impone a tutte le forze politiche un atteggiamento di responsabilità, serietà e realismo. La nuova tassa sui rifiuti, la cosiddetta Tari, è stata introdotta dal governo nella legge di stabilità 2014 in sostituzione della vecchia Tares introdotta dal governo Monti, prevedendo che la nuova imposta coprisse tutti i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il Comune di Lamezia, come tutti i comuni italiani, si è adeguato a quanto stabilito dal governo: in adempimento alla legge, l’amministrazione comunale precedente ha definito le tariffe della Tari sulla base del piano economico e finanziario redatto dalla Multiservizi (consultabile sul sito internet del comune) e le ha proposte al consiglio comunale, che le ha approvate nel settembre 2014. A differenza del 2013, quando i comuni avevano la possibilità di scegliere se introdurre o meno la Tares, la legge di stabilità 2014 ha previsto l’obbligo di introduzione della Tari per tutti i comuni italiani. E’ bene ricordare che nel 2013, distinguendosi rispetto a tutte le principali città calabresi, l'amministrazione comunale di Lamezia per una precisa scelta politica ha mantenuto la Tarsu (la tassa sui rifiuti calcolata usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine rifiuti) e non ha introdotto la Tares (introdotta da Monti e calcolata in base a superficie dell’immobile di riferimento, numero dei residenti, uso, produzione media dei rifiuti): questo ha comportato un notevole risparmio per i cittadini lametini e per le attività commerciali che, in altre città, si sono viste costrette a pagare il triplo e il quadruplo rispetto alla Tarsu dell’anno precedente. E’ senz’altro da stigmatizzare il ritardo con cui gli uffici del Comune hanno inviato i moduli per il pagamento della Tari ed è comprensibile la reazione delle famiglie della nostra città, già alle prese con grandi difficoltà economiche, di fronte a cifre significative da dover pagare in poco tempo.

Ma, lo ribadisco ancora una volta, il Comune non aveva altra possibilità che adeguarsi alla legge nazionale introducendo la Tari e definendo tariffe che coprissero l’intero costo del servizio! A fronte di tutto questo, è opportuno ricordare che nel 2014 non è stato richiesto ai cittadini alcun esborso per la tassa sui rifiuti e nel 2013, grazie alla scelta dell’amministrazione comunale precedente di mantenere la Tarsu e non introdurre la Tares, i cittadini e le attività commerciali della nostra città hanno avuto risparmi considerevoli rispetto ai cittadini e alle attività delle altre città calabresi. Solo per fare un esempio: una pizzeria di Lamezia pagava nel 2013 1/5 rispetto a una pizzeria di Catanzaro. Guarda caso nessuno ha sottolineato che l'unica scelta politica in cui l'amministrazione poteva incidere è stata subito perseguita: infatti nell'adozione del regolamento Tari sono state previste e approvate tutta una serie di riduzioni della tassa e anche di esenzione totale per soggetti che si trovino in situazione particolarmente disagiata (v. artt. 14-16 reg. comunale Tari). Questi sono i fatti, questi sono i passaggi che l’amministrazione comunale precedente ha compiuto nel rispetto della legge! E’ del tutto irresponsabile la ricostruzione artatamente messa in atto da alcune forze politiche che mistificano la realtà, affermando che l’introduzione della Tari è stata una scelta facoltativa del Comune. Così come è del tutto fuori dalla realtà raccontare che la tariffa della Tari è legata al piano di riequilibrio del Comune: così come previsto dalla legge, le entrate della tariffa servono esclusivamente a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E’ da condannare chi, pensando di essere ancora in campagna elettorale e giusto per sfogare qualche personale rancore nei confronti dell’amministrazione precedente, arriva addirittura a invitare i cittadini a non pagare le tasse, di fronte a una situazione finanziaria come quella del nostro Comune che si trova a dover sostenere un piano decennale di riequilibrio anche a causa dell’alto tasso di evasione da parte dei cittadini. Comprendiamo le difficoltà di tante famiglie nel pagare i tributi, in una grave situazione di incertezza lavorativa e di disoccupazione come quella che la nostra città vive. Per queste ragioni, speculare sul disagio sociale è un atteggiamento irresponsabile e inqualificabile: occorre invece lanciare il messaggio che solo facendo ognuno la propria parte attraverso il pagamento delle imposte comunali, il Comune può garantire un maggior numero di servizi e dare risposte qualificate alle domande dei cittadini e delle famiglie, a partire da quelli che si trovano in situazione di difficoltà economica e sociale".

© RIPRODUZIONE RISERVATA