A Catanzaro ricordati i ragazzi della Fiumarella

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Catanzaro - Momenti di intesa e profonda emozione si sono vissuti nella Chiesa Grande di Mater Domini, dove, grazie all’omonimo “Oratorio” e, alla Società Dante Alighieri, si è fatta memoria del più grande deragliamento meccanico mai avvenuto in Italia: la Fiumarella. La mattina 23 dicembre 1961, infatti, sulla linea delle Calabro Lucane Cosenza-Catanzaro, un rimorchio si staccò dalla sua motrice e precipitò da un viadotto alto quasi 50 metri; 71 individui, quasi tutti giovani, tra immensi supplizi e grida di dolore, perirono.

L’evento è stato preceduto da una Santa Messa in suffragio di tutte le vittime, seguito poco dopo dalla presentazione del libro “I ragazzi della Fiumarella. Un disastro ferroviario a colori”, del giovane di Decollatura Giovanni Petronio, che ha ricostruito le loro umili storie.

La manifestazione ha visto poi l’intervento della signora Teresa Rizzo, presidente del comitato provinciale della società Dante Alighieri, che plaudendo al lavoro dell’autore ha affermato che molto presto a Catanzaro nelle scuole in cui quei giovani studiarono verranno inaugurate delle targhe commemorative ad imperituro ricordo. Di particolare rilevanza la lettura di alcuni brani del libro e di un monologo sull’etica della memoria da parte dei giovanissimi studenti Andrea Flocco e Antonio Dattilo, coadiuvati al piano dall’altrettanto giovane Francesco Costantino. Il valore aggiunto è stato dato dalla preziosa e accorata testimonianza del professore Nino Mustari, che attraverso intense e coinvolgenti rievocazioni personali, all’epoca era compagno di banco di una delle vittime, Paolo Scarcello, ed amico di altri quattro ragazzi caduti, ha toccato le note del cuore dei tanti presenti in sala, sensibilizzando tutti sull’importanza di non far dimenticare il 23 dicembre 1961.

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