Assemblea pubblica a Falerna, Di Cello: "L’acqua deve essere esclusa da logiche di mercato"

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Falerna – “Quando si parla di acqua non ci sono lotte di parte perché l’acqua è un bene collettivo”, è stato questo il grido che si è elevato da piazza Annunziata dove si è tenuto il dibattito “acqua bene comune”, che ha visto i cittadini di Castiglione Marittima uniti per questa causa, dopo che 400 di essi hanno firmato una petizione affinché possa avvenire ciò che già i cittadini italiani hanno deciso nel referendum del 2011: avere l’acqua pubblica.

Presente anche Francesco Di Cello, Coordinamento Regionale Acqua bene comune, che esprime la sua vicinanza alla campagna portata avanti dal comitato cittadino di Castiglione in quando espressione di una volontà popolare, poiché, prosegue “questo comitato ha raccolto le firme, iniziativa importantissima perché è portatore di una volontà democratica”.

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Di Cello continua poi spiegando che il Project Financing che viene applicato in molti comuni, va a sopprimere quella che è stata la decisione espressa dai cittadini italiani con il referendum nel 2011 e precisa che “quel referendum fu il primo in Italia in termini di vittoria dei si, e questo vuol dire che il popolo si è espresso in modo chiaro: l’acqua deve essere esclusa dalle logiche di mercato”.

A portare la sua testimonianza di città dell’acqua pubblica è intervenuto il sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi, che ha raccontato come è riuscito a far sì che questo sia stato possibile. Partendo dal presupposto che l’acqua per sua natura, come l’aria, è un bene indispensabile quando si parla di privatizzazione si cade nella contraddizione si è battuto da subito all’inizio del suo mandato affinché i suoi cittadini avessero l’acqua pubblica e rendere pubblica la gestione dell’acqua in tutte le quattro fasi del processo idrico: captazione, adduzione, distribuzione, depurazione.  

A.B.

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