Bilancio sociale Polizia, Di Ruocco: “Ancora troppe poche chiamate al 113, serve maggiore collaborazione” - VIDEO

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Catanzaro – Andare al di là dei numeri per chiedere ancora una volta la collaborazione dei cittadini, la loro tempestività, le loro denunce: “La legalità non la possiamo affermare da soli, serve il supporto di tutti”. Il questore di Catanzaro Amalia Di Ruocco traccia il bilancio delle attività 2018 ad un giorno di distanza dalla visita in Calabria del capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli. Affiancata dalla sua squadra, e supportata da un filmato, ha reso note, nella sala Polifunzionale della Polizia, le principali operazioni che nel corso degli anni li hanno visti protagonisti, facendo prima di tutto un appello: “Abbiamo notato che i calabresi non riescono ad avere dimestichezza con le chiamate al 113, supporto invece fondamentale per riuscire ad intervenire con estrema tempestività nell’incastrare gli autori dei reati”. Ha evidenziato inoltre la totale collaborazione tra i diversi reparti, delineando “un lavoro fatto di impegno e responsabilità ma anche di passione, cuore e testa. Si può fare sempre di più ma assicuriamo che stare dietro a tutte le criticità del territorio non è facile”.

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Delicata, nel corso dell’anno, anche la situazione della città di Lamezia, commissariata e al centro di non poche polemiche. “Le problematiche hanno riguardato vari aspetti della macchina amministrativa comunale – si fa presente nel report - ed hanno comportato diversi stati di agitazione nel corso dell’anno, sia dei dipendenti che dei cittadini che si sono visti privare della fruizione di teatri e impianti sportivi per carenza di requisiti di sicurezza”.  “La città di Lamezia è stata ed è tuttora un territorio fortemente critico e lo dimostrano anche gli ultimi arresti come in “Quinta Bolgia” ad opera della Guardia di Finanza – ha aggiunto poi a margine della conferenza la Di Ruocco. In tutte le cose in città è diventato un discorso di cultura, e queste situazioni portano ad un danno enorme per il territorio”.

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Chiacchiera: “Nostro core business resta il contrasto alla criminalità organizzata”

Della situazione della città della piana, finchè ne è stato primo dirigente, ha relazionato anche Marco Chiacchiera, da agosto invece a capo della Squadra Mobile di Catanzaro, succedendo a Nino De Santis. “A Lamezia abbiamo raggiunto significativi risultati che hanno portato alla disarticolazione di importanti associazioni a delinquere”. Chiacchiera passa in rassegna le principali operazioni, come l’individuazione dei responsabili dell’omicidio di Antonio Villella avvenuto all'interno di un punto Snai di via Aldo Moro nel dicembre 2008 e ancora la risoluzione in tempi brevi del caso riguardante un omicidio all’interno del campo rom di Scordovillo nel maggio 2018. A queste si sono aggiunte l’operazione “Tifo selvaggio” con l’esplosione e il ferimento di alcuni ignari professori ad opera di Ultrà davanti la stazione centrale di Lamezia e le altre messe a segno dopo il suo arrivo alla Squadra Mobile, come l’operazione “Passo di Salto”; l’individuazione degli autori dell’incendio al Tonnina’s Pub di Catanzaro Lido o la rapina al “Sicurtransport”, tra le più importanti condotte. “Anche in futuro – ha chiarito – il core business resta quello del contrasto alla criminalità organizzata, ma anche grande attenzione su fenomeni legati alla criminalità diffusa. Abbiamo poi un faro – che è il Procuratore Gratteri, con il quale lavoriamo su tutto il territorio”. A Lamezia dall’agosto 2018, il primo dirigente Alessandro Tocco illustra le attività svolte sul territorio, sottolineando un’attenzione sempre maggiore. All'elaborazione del bilancio sociale 2018 hanno contribuito anche il capo di gabinetto della Questura di Catanzaro, Anna Filomena Palmisano, e i dirigenti Francesco Nannucci (Anticrimine), Fabio Germani (Digos), Giuseppe Grienti (Polizia amministrativa e sociale), Giacomo Cimarrusti(Prevenzione generale e soccorso pubblico), Concetta Amendola(Ufficio immigrazione). Ciascuno nel proprio specifico settore ha evidenziato progressi e criticità riscontrati su tutto il territorio provinciale nell’intento di continuare al meglio il lavoro di squadra intrapreso. Spero di essere degno erede del lavoro dei miei predecessori".

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I dati

Sul piano provinciale, rispetto al 2017 nell'anno appena trascorso sono rimasti stabili gli omicidi e anche i furti (da 4150 a 4154), sono invece aumentati rapine, estorsioni, danneggiamenti, atti intimidatori e stalking, mentre sono diminuiti violenze sessuali, estorsioni e i reati in materia di stupefacenti: in totale, i delitti censiti dalla Questura nel 2019 sono stati 11.451, rispetto agli 11.786 del 2017. Importanti, comunque, anche i risultati dell'attività di contrasto messa in atto dalla Polizia sul territorio provinciale: nel 2018 infatti sono aumentate le comunicazioni di notizie di reato all'autorità giudiziaria (1.172, rispetto alle 707 del 2017) e le persone denunciate (1.398 rispetto a 1.121 dell'anno precedente), mentre le persone arrestate sono passate da 275 a 189. 

Alessandra Renda

 

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